Bisogna che spieghi il senso di questa poesia scritta alcuni anni fa: è dedicata a un mio amico GIANFRANCO che all’età di 25 anni (per cui 30 anni fa) decise di abbandonare tutto e vivere come un eremita in montagna (Val Grande). Per trent’anni non è mai più sceso nel “mondo civile” e l’unico contatto che aveva con gli umani era quando, di tanto in tanto, incontrava qualche escursionista. Un vero eremita. Fu trovato, da alcuni escursionisti ormai morto, vicino alla capanna in cui viveva. Non si è mai saputo se fu morsicato da una vipera o se sia morto di infarto.

GIANFRANCO

Io cerco l’ultimo uomo
e forse si è nascosto nella foresta.
Mi domando cosa pensa del mondo che lasciò al domani.
Chiunque lo vede errare per le sue valli
pensa che sia un folle
un paggio
un nervo.
Ma lui è solo un vecchio
che si è smarrito lungo il corso della sua vita.
Ecco perché ascese sui monti
forse voleva trovare Dio
o forse voleva trovare l’uomo.
Amico io penetro con lo sguardo i tuoi pensieri
ed io ti dico che invano cercasti Dio
fuori dal tuo cuore.

Da “POESIE SPARSE”
Di Gregorio Asero
Copyright Legge 22 aprile 1941 n. 633