Con “Amanti di un’isola “, le parole del mio tempo fanno 500, che è il numero dei post pubblicati da quando, nel gennaio 2012, ho realizzato questo blog. Un traguardo impensabile all’inizio, un percorso lungo quasi dieci anni costellato di storie e avvenimenti, alcuni piacevoli, altri un po’ meno, che hanno innovato profondamente i nostri usi e costumi.Un tempo aprire un blog era una vera e propria novità, oggi è quasi una routine perché sono davvero in tanti ad avere un sito, una pagina web, un punto virtuale per raccontare e raccontarsi in tutti i modi consentiti dalle nuove forme di comunicazione sociale. Oggi un blog non fa più notizia, anzi. La concorrenza è divenuta così agguerrita che si fa a spintoni per emergere e per far sentire la propria voce, come uccelli di rovo in perenne competizione tra loro che si cimentano in un canto che sia il più forte e melodioso.Mi piace pensare che il mio blog sia differente dagli altri (ma questo pensiero può valere per tutti). Intanto il titolo da cui ne è tratto è un libro di canzoni che ha raggiunto finora oltre 20.000 copie scaricate. E questo, nel marasma dei siti che sono sbucati come funghi, è già un successo. Sempre aggiornato (almeno un post alla settimana), le parole del mio tempo ha ottenuto finora oltre 330.000 visualizzazioni, con rubriche dedicate agli scrittori emergenti (la vetrina degli emergenti), alle loro interviste, alle recensioni, agli avvenimenti di attualità e, naturalmente, alla musica che è il mio primo amore.Ci saranno altre parole del mio tempo? Chissà! Per ora desidero ringraziare tutti coloro che sono passati da queste parti, che mi hanno inviato messaggi di stima e di apprezzamento e sostenuto in qualche modo in questo meraviglioso passatempo. A tutti questi “avventori”, occasionali o abituali, il mio sincero
G R A Z I E 

(Tratto da “Le parole del mio tempo”)

(Puoi ascoltare il brano anche cliccando qui: Le mie canzoni sono differenti)

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