https://beckyculturecorner.blogspot.com/2021/07/i-miei-sbagli-la-poesia-di-marco-giuli.html

“Si dovrebbe, almeno ogni giorno, ascoltare qualche canzone, leggere una bella poesia, vedere un bel quadro, e, se possibile, dire qualche parola ragionevole.” (J. W. von Goethe)

Eccoci al terzo appuntamento con la poesia del romano Marco Giuli.

“I miei sbagli” è una delle cinquanta liriche della raccolta “L’anima de li pensieri mia” (gennaio 2021, autopubblicazione disponibile su Amazon).

Marco Giuli

Il linguaggio è semplice, popolare, dialettale, ma ogni parola è importante e portavoce di sentimenti profondi e talvolta di un disagio che ancora stiamo vivendo a causa del periodo storico particolare che stiamo affrontando.

Per saperne di più su questa e sull’autore andate a leggere l’intervista che trovate qui.Questa lirica si mostra come una sorta di esame di coscienza nel quale l’autore ripensa a quanto fatto in passato, a quanto avrebbe potuto fare, all’amore, ai rimorsi e alla consapevolezza del valore degli errori commessi.

Marco Giuli sa di aver sbagliato ma sa anche che da questo si può imparare e che ogni errore lo ha portato ad essere ciò che è oggi.

Un insegnamento sul passato, una nuova speranza per il presente e per il futuro.  

Sai Erichè, ne ho combinate tante in questi anni

e se me guardo indietro avoja a raccontare

se faccio un bilancio di gioie e di danni

rischio soltanto di farmi del male.

Non so mai stato un figlio perfetto

E Dio solo sa quanto avrei voluto

che per timidezza non mostravo il mio affetto

nemmeno quando, porca miseria, avrei potuto.

Non sono mai stato un bravo fidanzato

anche se di amore ce ne ho messo tanto

anzi a volte per il troppo amor dato

ho perso le persone che avevo accanto.

E se ce penso bene, sai Erichè,

non sono mai stato come avrei voluto

ho perso anni a domandarmi perché

raccogliendo risposte nel tempo perduto.

Perché in fondo me chiedo, e sta volta davvero

che se so fatto così un motivo ce sarà

Ringrazio Iddio e ne vado fiero

di tutti gli sbagli che me farà fa.


Rebecca M.