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Vaccini, i dati italiani: con due dosi l’efficacia nel prevenire il ricovero è del 94,6%.
Il nuovo bollettino analizza le nuove infezioni e ospedalizzioni dal 4 aprile a oggi. I vaccini garantiscono una elevata protezione soprattutto dopo la seconda dose.
Il nuovo bollettino epidemiologico curato dall’Istituto superiore di Sanità fornisce i dati sull’efficacia dei vaccini basati sui casi reali degli ultimi tre mesi. Vengono presi in esame le infezioni, i ricoveri e i decessi da Covid-19 che si sono verificati dal 4 aprile (approssimativamente la data in cui la vaccinazione è stata estesa alla popolazione generale, spiega l’Iss) all’11 luglio 2021.
Ciascuno di questi casi viene associato dall’Iss alla condizione dell’individuo rispetto alla campagna vaccinale: vaccinato con ciclo incompleto (una sola dose, in attesa della seconda), vaccinato con ciclo completo (due dosi, oppure una dose di Johnson & Johnson, o ancora una sola dose per chi ha avuto il Covid da meno di 6 mesi), e infine non vaccinato.
I dati, che potete vedere in formato completo e per fascia di età nella tabella sotto, confermano la validità dei vaccini e in particolare della doppia dose rispetto alla singola. In media l’efficacia nel proteggere dall’infezione è del 71,33% nel caso del ciclo incompleto, ma dell’88,52% se si sono fatte entrambe le dosi.
Ancora più elevata, come previsto, la protezione rispetto al ricovero in ospedale. L’efficacia in questo caso è in media dell’80,83% nel ciclo incompleto e del 94,57% nel ciclo completo. Per il ricovero in terapia intensiva le percentuali sono 88,08% per una dose, 97,3% per due dosi. Infine i decessi: 79,01% di protezione con una dose, 95,8% con due dosi.
Dati Iss riferiti ai casi covid diagnosticati nella popolazione di età superiore ai 12 anni tra il 4 aprile e l’11 luglio.
GRUPPO | FASCIA DI ETÀ | EFFICACIA VACCINALE (VACCINATI CICLO INCOMPLETO VS NON VACCINATI) | EFFICACIA VACCINALE (VACCINATI CICLO COMPLETO VS NON VACCINATI) |
---|---|---|---|
Diagnosi di Sars-Cov-2 | 12-39 | 64,54 (63,53-65,53) | 80,63 (79,85-81,38) |
40-59 | 71,5 (70,92-72,07) | 84,62 (84,13-85,1) | |
60-79 | 77,6 (77,15-78,05) | 95,52 (92,2-92,84) | |
80+ | 54,85 (53,37-56,29) | 90,1 (89,76-90,44) | |
Totale | 71,33 (70,99-71,66) | 88,52 (88,31-88,73) | |
Ospedalizzazioni | 12-39 | 79,29 (72,89-84,58) | 85,83 (80,49-90,09) |
40-59 | 88,22 (86,65-89,66) | 93,13 (91,7-94,38) | |
60-79 | 85,33 (84,47-86,16) | 95,24 (94,58-95,84) | |
80+ | 67 (64,97-68,94) | 94,19 (93,75-94,6) | |
Totale | 80,83 (80,08-81,55) | 94,57 (94,25-94,89) | |
Ricoveri in terapia intensiva | 12-39 | – | – |
40-59 | 90,4 (85,34-94,11) | 97,91 (94,57-99,48) | |
60-79 | 89,4 (87,49-91,09) | 98,21 (97,04-99,01) | |
80+ | 76,16 (67,75-82,76) | 95,91 (94,1-97,27) | |
Totale | 88,08 (86,33-89,67) | 97,3 (96,4-98,02) | |
Decessi | 12-39 | – | – |
40-59 | 75,82 (61,08-86,18) | 91,49 (80,13-97,37) | |
60-79 | 84,39 (82,2-86,39) | 94,11 (92,01-95,8) | |
80+ | 75,4 (73-77,63) | 95,93 (95,39-96,43) | |
Totale | 79,01 (77,39-80,55) | 95,8(95,28-96,27) |
Cresce la variante Delta
Nel report è sottolineato come «la variante alfa sia ancora la variante prevalente» nel paese, anche se la sua prevalenza sta diminuendo a favore della variante delta. «Questa variante è caratterizzata da una ulteriore maggiore trasmissibilità e da una parziale riduzione nella capacità di neutralizzazione di anticorpi contro varianti del virus SARSCoV-2 precedentemente circolanti», spiega ancora il rapporto.