GUIDO MIANO EDITORE

NOVITÀ EDITORIALE

È uscito il n.14 di: ALCYONE 2000

QUADERNI DI POESIA E DI STUDI LETTERARI

Pubblicato il n.14 di “Alcyone 2000. Quaderni di poesia e di studi letterari”; Guido Miano Editore, Milano 2021. In questo volume: Il medioevo di Dante. La funzione didascalica dell’arte nell’estetica della Commedia –  Intervista a Franco Loi: come vedo l’angelo custode – Romano Bilenchi, letture e amicizie – Poesie e immagini nella monografia “Il colore dei ricordi” di Angela Ragozzino – La pittura di Franca Maschio: sentimento e incisività – Caravaggio dall’ombra al dettaglio – Saggi di letteratura comparata – altri articoli…

«Parlare di Dante Alighieri è un’impresa folle, maiuscola. Dante, il settecentesimo anniversario della morte, la vita, l’amore; il poeta della grandezza, poeta poetarum, il sommo, il poeta che ci fa sentire orgogliosi di essere italiani, il padre della lingua, il poeta del Dolcestilnovo, del Neoplatonismo, del prosimetro; il poeta di Paolo e Francesca, il poeta di Manfredi, di Farinata Degli Uberti, del Conte Ugolino, di Ulisse; il poeta dei contrappassi, il poeta delle similitudini, dei neologismi, delle invenzioni creative, delle invettive contro i separatismi, contro le divisioni che rendevano fragili le nostre sponde e appetibili al conquistatore (se si vuole una certa vena proto risorgimentale): Dante incontra il trovatore Sordello da Goito, mantovano come Virgilio, e poeta…».

Nazario Pardini

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«… Ora, per quanto riguarda gli angeli, le testimonianze umane danno quasi sempre un’immagine suggestiva: forme, colori, bellezza. Qualcuno parla di luce sfolgorante, e qualcuno di spada – Dante tra questi. Quindi la bellezza della percezione va considerata anche nell’esperienza spirituale. Giacché spesso l’estetica è un elemento ulteriore di conferma della veridicità della manifestazione. Voglio dire che la forma coincide assai spesso nel racconto di queste esperienze…».

Franco Loi

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Le pagine di Pier Paolo Dinelli rendono conto, in modo intenso e partecipe, di una lettura dell’opera di Caravaggio che, avvalendosi del metodo della semiologia classica, dilata lo sguardo a connessioni inaspettate. Dinelli non dice agli astanti come vedere o guardare le tele del grande Michelangelo Merisi. Dinelli è alla ricerca della grammatica generativa dei testi cui l’opera di Caravaggio rinvia, è alla ricerca della struttura mutevole dei significati chiamati in causa. E il garbuglio, come avrebbe detto Gadda, dei significati insiste su una tensione essenziale che sostiene il testo cui rinviano le opere del pittore…».

Salvatore Veca

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«Più volte Romano Bilenchi, rispondendo nel corso di interviste a domande sugli scrit­tori a cui più si sentiva debitore per la sua formazione letteraria, ha messo al primo posto i mistici e i cronisti toscani medievali: “sono stati un modello stilistico per me fin da ragazzo”. Fra i primi, ammirevole soprattutto santa Caterina: “Per la ricchezza, l’im­maginazione, la fantasia del suo linguaggio, per come sapeva rendere la lingua capace di esprime­re l’ineffabile, per le sue improvvise travolgenti accensioni”. I cronisti invece “mi insegnarono come si scelgono i fatti più significativi per ottenere le sensazioni volute, a concatenarli fra loro, in una parola a narrare”…».

Ferdinando Banchini

Alcyone 2000 – Quaderni di Poesia e di Studi Letterari, n°14; Guido Miano Editore, Milano 2021, pp. 116, isbn 978-88-31497-66-4, mianoposta@gmail.com