LA FUNAMBOLA

Come una funambola in pena
che cammina sola e solitaria
sulla fune tremante d’affanno
mi vedrai arrivare
inginocchiarmi docile ai tuoi piedi
offrirti le gemme dell’albero
fiorito una seconda volta.
Proteso verso il mio cuore
prodigo d’astri splendenti
guarderai in fondo all’abisso infernale
la mia anima che brucia. Turbato ti piegherai,
accoglierai nelle tue mani
la fiamma che oscilla tra l’amore
e il morire fra le tue braccia.

Marcello Comitini