Uno spettacolo pessimo e avvilente per chi ha rispetto delle istituzioni: questo è ciò a cui abbiamo assistito in occasione dell’ultima seduta del Consiglio Comunale.
Una serata caratterizzata da nervosismo e arroganza da parte di alcuni consiglieri di maggioranza, forse dovuti alla difficoltà dimostrata nel garantire i numeri minimi per far approvare le decisioni di Sindaco e Giunta. Infatti, persino su una variazione di bilancio da più di 5 milioni di euro, decisamente criticata da parte della minoranza, la maggioranza, già decimata dall’assenza di numerosi consiglieri, è rimasta senza i numeri e per approvare la delibera, dopo che anche il consigliere Bellingeri ha lasciato i lavori. Così, Riboldi ha avuto bisogno della stampella del consigliere Abbate, collegato in remoto ma che non si è mai fatto vedere in video, non è intervenuto nella discussione e si è limitato a partecipare a questo voto così decisivo e importante via chat, con una procedura che ci lascia perplessi rispetto alle norme definite dall’ANCI che regolano la partecipazione online. Come sapere con certezza se dietro a quella connessione ci fosse veramente lui, dato che ha votato tramite chat ma senza video e audio? La mancata verifica da parte del Presidente del Consiglio Comunale Pivetta è a nostro avviso una dimostrazione di inadeguatezza da parte di chi dovrebbe assicurarsi che i lavori del Consiglio si svolgano al meglio.
Ma il culmine si è raggiunto con la solidarietà espressa dal consigliere Mazzucco all’assessore di Voghera Adriatici, responsabile della morte di Younes El Bossettaoui, raggiunto da un colpo di pistola sparato dall’esponente locale della Lega. Ovviamente sarà la Magistratura ad accertare le responsabilità, ma di certo non possiamo accettare che si faccia passare per vittima e quindi meritevole della solidarietà di chi siede nelle istituzioni, un amministratore locale che andava in giro con una pistola in tasca, con il colpo in canna e che ha provocato la morte di un uomo. Il tutto senza nemmeno una parola verso El Bossettaoui e i suoi familiari, vere parti lese di questa terribile vicenda. Come se non bastasse abbiamo ascoltato quindi le parole di Farotto, capogruppo di Fratelli d’Italia, che, anziché richiamare l’attenzione sui punti in discussione, si è lanciato in difesa di Mazzucco.
Anche da questi episodi si capisce quali siano le priorità e la sensibilità di chi guida oggi la Città di Casale: vicinanza verso chi se ne va in giro armato e nulla c’entra con le discussioni del consiglio comunale e incapacità a garantire i numeri per far approvare le delibere, persino le più importanti.

Circolo e Gruppo Consigliare di Casale Monferrato del Partito DemocraticoFederazione di Alessandria del Partito Democratico