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Covid. Vaccino: In arrivo la terza dose?

di Pier Carlo Lava

Covid vaccino terza dose?, per quanto riguarda l’Italia è solo un ipotesi ma come sappiamo per esperienze passate in questo contesto le ipotesi hanno concrete possibilità di diventare realtà.

Al momento fra scienziati ed esperti ci sono posizioni diverse, c’è chi propone di rimanere in attesa per vedere gli sviluppi della situazione. 

Certo i dati in crescita per quanto riguarda i contagi, i ricoveri e anche se al momento con numeri bassi l’occupazione dei posti in terapia intensiva non fanno stare tranquilli.

Del resto abbiamo già un primo caso quello di Israele dove si  deciso di effettuare la terza dose di vaccino alle persone over 60, il Primo Ministro Naftali Bennet ha annunciato la decisione con un annuncio sui media.

Il Regno Unito però ha registrato un drastico calo dei contagi da coronavirus: 23.511 nelle ultime 24 ore, contro i 46.558 di martedì scorso. È tuttavia ancora troppo presto per tirare un respiro di sollievo e brindare alla fine della pandemia. Ad oggi, l’88,2% degli adulti britannici ha ricevuto la prima dose di vaccino; il 70,8% anche la seconda. (fonte: www.avvenire.it).

Secondo i dati del Regno Unito, il cui governo ha fornito le stime sugli effetti dei vaccini anti-Covid, dall’inizio della campagna vaccinale sono state evitate 11 milioni di infezioni.

Nel frattempo cosa fare?, il Prof. Matteo Bassetti direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova consiglia di mantenere la mascherina nei locali al chiuso e anche all’aperto nel caso di assembramenti, ritiene inoltre che per i soggetti fragili e i grandi anziani la mascherina diventerà uno strumento di protezione continuo nel tempo, infine alla domanda sulla terza dose di vaccino, afferma che al momento da noi è prematuro, ma non esclude che in futuro possa esserci questa necessità.

Nel contempo occorre procedere con le vaccinazioni, partendo dagli oltre 2.200.000 ultra sessantenni che non hanno effettuato nemmeno la prima dose e augurandoci che come asserito dall’ISS in caso di contagio con la variante Delta si riduca in modo decisamente sostanziale il rischio di ricoveri, terapia intensiva e decessi.

Riportando i numeri dell’Iss, una persona non vaccinata rischia 10 volte di più di infettarsi rispetto a un vaccinato con ciclo completo e 17 volte di più di essere ricoverato in ospedale. I non vaccinati sono 30 volte più esposti al ricovero in terapia intensiva e 25 volte di più alla morte.