– Il Fatto Quotidiano

Comunque lo si prenda il tema è estremamente delicato. Classico caso in cui confliggono valori a cui è difficile assegnare una gerarchia precisa. Lotta alla pedo pornografia e tutela della privacy. L’Unione europea si appresta a varare norme che consentiranno di scandagliare e-mail e messaggi delle chat per pescare eventuali materiali sospetti.

Ora Apple valuta l’introduzione di un software battezzato “NeuralMatch” che esamini automaticamente i materiali che si trovano sui suoi i-phone, pc e tablet e, in caso di risultanze sospette, le sottoponga ad una seconda verifica, questa volta di un essere umano che valuterà se segnalare il materiale alle forze dell’ordine. L’operazione dovrebbe interessare inizialmente i soli Stati Uniti per poi estendersi su scala globale.

I governi plaudono e caldeggiano l’iniziativa e invitano Google, Whatsapp (di proprietà di Facebook), Telegram etc a fare altrettanto. Ma le voci critiche non mancano. La stessa Whatsapp ha affermato di essere contraria ad un’attività di controllo generalizzato sui contenuti dei suoi utenti.

Continua su Sorgente: Apple, l’algoritmo per la lotta alla pedopornografia riapre lo scontro su privacy e sorveglianza di massa. E i governi premono per controllare i nuovi strumenti – Il Fatto Quotidiano