La dinamica di occupazione e disoccupazione per età dai primi anni Novanta ad oggi 

Rapporto ISTAT

Gli andamenti dei tassi di occupazione e disoccupazione nel periodo 1993-2015 per età e genere restituiscono un panorama differenziato. L’occupazione registra una forte perdita tra i giovanissimi e un incremento fra le donne (specie fra i 35 e i 49 anni) e le persone over50. Contestualmente, la disoccupazione è cresciuta soprattutto tra i giovani fino a 29 anni, in particolare tra 2008 e 2014.

Nell’intero periodo a scendere di più è stato il tasso di occupazione dei 15-34enni, sia perché i percorsi d’istruzione si sono fatti più lunghi sia per le minori opportunità di lavoro, specialmente a partire dal 2008. Soltanto per le donne di 30-34 anni il saldo del tasso di occupazione è positivo, mentre per i coetanei la perdita è di 15 punti percentuali fra 1993 e 2015. Tra gli adulti di 35-49 anni gli andamenti opposti per uomini e donne riducono, dimezzandoli, gli ampi divari di genere iniziali. L’incremento dell’occupazione femminile in questa classe di età è stato consistente, specie durante la fase di espansione economica.

La componente maschile, più penalizzata anche nel corso della crisi 2008-2014, ha subìto un cospicuo calo dell’occupazione e una disoccupazione in crescita paragonabile a quella femminile. Infine, gli occupati in più che si registrano nella classe 50-64 anni sono riconducibili all’aumento della popolazione nelle coorti più anziane e alle riforme pensionistiche che hanno ritardato l’uscita dal mercato del lavoro.

Nel periodo 1993-2015 il tasso di occupazione maschile riferito a questa fascia di età passa da 57,7 a 67,9%, quello femminile da 23,7 a 45,3%. Nel 2015 emergono segnali di ripresa, con un’inversione di tendenza nei tassi di occupazione e disoccupazione per quasi tutte le classi di età.