In merito alla questione Covid, vaccinazioni, annessi e connessi ho delle opinioni che non si allineano con quelle dei più.

Non perché io sia antivaccinista, sia ben chiaro. Sono vaccinata, tutta la mia famiglia lo è ed oggi ho portato anche mio figlio, appena diventato dodicenne, a vaccinarsi.

Nel corso degli orribili mesi che abbiamo trascorso, tuttavia, mi sono fatta tante domande e ho trovato poche risposte.

E sebbene io mi sia vaccinata, appena mi è stato possibile, l’ho fatto tra mille dubbi. Non di quelli legati a “chissà cosa ci staranno iniettando….microchip, magneti” e via discorrendo. Ho una formazione scientifica e ho fiducia nella scienza.

Non una fiducia cieca, però. E neppure un ottimismo tale, da credere che sarebbe bastata questa vaccinazione a far tornare tutto alla normalità. Non dopo aver letto un consenso informato su cui c’é scritto a chiare lettere che la copertura vaccinale non è garantita.

Sono stata costretta a discutere con molte persone su questo punto: abbiamo fatto da cavie, inutile negarlo e non mi riferisco agli effetti collaterali a breve, medio e lungo termine. Anche un po’ a quello, forse, ma è un altro discorso.

Parlo, in particolare, dell’efficacia del vaccino. Abbiamo deciso di farci inoculare un farmaco di cui non era noto il grado di copertura rispetto al virus che c’era, rispetto alle varianti che stavano cominciando a diffondersi, dei cui effetti non sapevamo nulla.

L’abbiamo fatto, perché era quello che andava fatto e non c’era altra alternativa per arginare il problema. Arginarlo, appunto, non risolverlo nell’immediatezza.

Questo, invece, è il messaggio che è stato veicolato: “correte tutti a vaccinarvi, così vi daremo il green pass, con il quale potrete fare tutto quello che volete, tutto tornerà come prima”.

Ho sentito politici dire che il green pass garantisce il ritorno alla normalità.

Secondo me, il green pass non garantisce proprio nulla, anzi, è un’arma a doppio taglio.

Tanti vaccinati, perché in possesso del green pass, si sentono autorizzati ad abbassare la guardia e a non rispettare le misure di prevenzione.

In una situazione di tale incertezza , parlare di garanzie, di sicurezza, mi pare incauto.

Capisco e condivido in pieno il desiderio di libertà, di cancellare questo brutto periodo, il bisogno di normalità, per alcuni necessità. Ma non riesco a mettere a tacere dentro di me quella vocina, che mi mette in guardia sui rischi di quest’estate all’insegna del green pass.

Il numero dei vaccinati aumenta di giorno in giorno, ma purtroppo anche il numero dei contagiati. E allora c’è qualcosa che non quadra.

Ho il terrore, e dico proprio TERRORE, che a settembre tutto ricominci e che ci ritroveremo di nuovo, ancora una volta, nel loop infinito delle nuove ondate.

Mi dispiace, Io non credo che il green pass sia la soluzione. Credo in una riapertura , nel rispetto di rigide norme di prevenzione e sicurezza, fino a quando i vaccini non funzioneranno a dovere. Fino ad allora, però, la cautela dovrebbe essere d’obbligo.