Kælan Mikla con un inedito di Lucia Triolo

agosto 14, 2021

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Pezzi di vita

.

“Sognavamo con i vermi

sotto un Braille di stelle” 

(S. Armitage, da “Possiamo concederci un breve periodo di esultanza” ora in “In cerca di vite già perse” p.99)

.

Lina non era una persona seria

e nemmeno non seria

.

aveva atteso invano come un

rumore

che qualcosa accadesse

che i figli si sistemassero

che gongolassero almeno un po’

una timida esultanza

tipo lo scodinzolio di un cane

che non desta invidia

.

ce n’era una senza caroselli in testa

che non riusciva proprio

a spruzzare coriandoli sulla vita e nemmeno su qualcuno e

comprava scarpe rossoscuro

anche naftalinizzate

-sindrome da millepiedi-

per lei aveva desiderato

-scherzi a parte-

un portafoglio a fisarmonica,

.

un’altra senza lavoro e tanti guai

le diede finalmente

la notizia

aveva deciso di prendersi un cane

“forse -disse all’ ago sotto l’unghia-

sul marciapiede di fronte

c’è ancora un po’ di spazio,

basta che

si metta d’accordo col clochard

più anziano”

.

degli altri 

quando me ne parlò

non ricordava più bene

uno, credeva, facesse in qualche teatro all’aperto

lo spettatore

sotto un Braille di stelle:

guardava gli altri recitare

grandiosi copioni ad inchiostro simpatico

cioè vivere

e non rubava la scena a nessuno

.

Non era particolarmente amareggiata:

.

“sono stata tutta la vita sopra i piedi

come una ciliegina su uno stronzo”