Valeria Bianchi Mian: C’È UN BISOGNO COLLETTIVO DI UNITÀ 

Online è un tripudio di corsi del tipo “in quattro e quattr’otto chiunque tu sia puoi diventare cose”: coach olistico, istruttore Mindfulness, naturopata, costellatore famigliare, eccetera eccetera. Per non parlare delle scuole private di Psicologia, pure. 

Cosa ne penso?

Penso che c’è un bisogno collettivo di unità con la natura, di un rapporto vivo e quotidiano con il benessere, che c’è bisogno di spiritualità e che l’onda New Age di qualche decennio fa oggi è diventata uno tsunami e che l’Age è quella della scelta: o siamo in sintonia con la natura e intrecciamo corpo anima e spirito, o ciao.

Occorre avere dimestichezza con il surf e acchiappare la cresta per la spuma, cloppete cloppete.

I cavalloni richiedono che noi Psicoterapeuti in vena di gruppi olistici e con la “viriditas” nel sangue si sia in prima linea e si compartecipi.

Tra persone che fanno boscoterapia e laboratori panici, tra yoga e miliardi di formazioni creative, io sulla mia tavola ho adesivi a forma di Tarocchi, la poetica della scrittura-cura, meditazione e una continua sperimentazione di Esercizi di Benessere, e sono conscia del fatto che la necessità del secolo richiami in me una voce ben più atavica, la stessa che mi connette al canto degli alberi, alla bisnonna curandera della quale vi ho più volte parlato e a tutti coloro che sentono questa chiamata, qualunque professione svolgano.