L’uomo, alzatosi dal letto si dirige in bagno a farsi la doccia, dopodiché, vestitosi, entra in cucina.

– Buongiorno – dice la donna, una simpatica settantacinquenne, intenta a preparare la colazione.

– Buongiorno – risponde lui, sedendosi al tavolo. – Mi hai sentito alzare? –

– Già. Potevi rimanere a letto, se lo desideravi. –

– È più forte di me, lo sai, a una certa ora mi devo mettere in piedi, a prescindere dagli impegni. Non ho mai avuto un legame stretto, come si suol dire, fuori dall’ordinario, con il letto. Lo considero uno spreco di tempo. –

– Il tempo, su questo hai ragione, bisogna impegnarlo nel modo migliore possibile. –

– Esatto. Questo è il problema. –

– Cioè? – gli chiede la donna, sedendosi.

– Il concetto di tempo, ora più che mai, è qualcosa di astratto, sfuggevole, quindi, è opportuno non stare lì a pensarci troppo – risponde l’uomo.

– Per evitare di sprofondare in una sorta di malinconia. –

– Sì, qualcosa del genere. –

– Stamattina siamo avvolti da un alone di tristezza. –

– Mi dispiace; come ho detto, meglio non parlarne. –

– Noto che è una cosa che capita da alcuni anni, in prossimità … –

– Del mio compleanno. –

– Sì. Forse mi sbaglierò … – dice la donna, spalmando della marmellata su una fetta biscottata.

– No, non ti sbagli – replica l’uomo, sorseggiando il caffè. – Questo mi mette paura – continua, con un amaro sorriso.

– Ottant’anni … sono un bel traguardo. Dovresti esserne fiero, stai bene di salute, a parte gli inevitabili piccoli acciacchi, e non è cosa di poco conto. –

– Probabilmente hai ragione, dovrei fare salti di gioia … stando attento che non mi venga un colpo. –

– Siamo davvero di pessimo umore – osserva lei, gustando la fetta biscottata con la marmellata.

– Tranquilla, passerà, come sempre – replica l’uomo. – Certo, se fosse dipeso da me … –

– Avresti fatto di tutto per non pensarci, il che, ora non sarà affatto facile. Lo sai, l’idea non è partita da me. –

– Sì, lo so; Sara, la nostra amata figlia, ha pensato bene di organizzare una bella festa di compleanno. Un gesto davvero apprezzabile, non c’è che dire. –

– Un giorno passa rapidamente. –

– Come tutti i giorni. Già. –

– Su con la vita, abbiamo ancora tanto da ricevere. –

– Sì, ho solo scherzato. –

– Sicuro? –

– Ci puoi scommettere. –

– Già. –

                                                         ***

– Buongiorno. –

– Buongiorno Signor Eugenio – risponde la commessa del panificio, dietro al bancone. – Desidera qualcosa? –

– Sono passato per dirle di aggiungere due panini in più per oggi – dice l’uomo.

– Sempre molto cotti, giusto? –

– Sì, grazie. Allora, a più tardi. –

– A dopo. –

– Questa è fatta, ora andiamo a goderci questa splendida giornata di sole – dice tra sé e sé, Eugenio, incamminandosi sul marciapiede. – Ho fatto male stamattina ad addentrarmi in quel discorso sul tempo, il compleanno e via discorrendo. Sì, devo stare molto attento, perché altrimenti rischio di trascinare nelle mie paranoie le persone care, e non voglio che succeda. È bene che certe cose le tenga per me, così evito di apparire noioso e pesante da sopportare. Ripeto sempre le stesse cose … è brutta la vecchiaia. –

L’uomo, per ammazzare il tempo, va nella solita piazza, sedendosi sulla panchina.

– Arriva la bella stagione, ed è una bella cosa. Fioriscono i fiori, si sente il cinguettio degli uccelli … be’, non proprio qui, ma, in quei posti baciati dalla natura, tutto questo è possibile. Già, è dove avrei voluto essere. Un altro dei miei sogni infranti. Eppure … volendo, avrei potuto esaudirlo. Tante cose avrei voluto fare, e alla fine … non ho fatto nulla, o quasi nulla. È tardi per le recriminazioni … il tempo scorre velocemente, senza nemmeno accorgercene. È una grossa fregatura. Questo è poco ma sicuro, e che nessuno mi venga a dire che non è così. Certo, tu in questo momento non ti poni il problema, ci mancherebbe altro – dice Eugenio, puntando lo sguardo su un giovane uomo seduto sulla panchina di fronte. – Sì, goditi la vita, ne hai tutto il diritto, senza tralasciare nulla, perché un bel giorno, sempre se si è fortunati, rimarranno solo ricordi. A me, non sono rimasti nemmeno questi. Forse, sono io che tendo a dimenticare tutto. –

                                                         ***

– Finalmente, arriva la bella stagione che spazzerà via il rigido inverno di quest’anno – dice Sara, seduta a tavola, assieme ai genitori e a Giuseppe, il marito.

– Io aspetterei ancora un po’ prima di gioire, sappiamo quanto il tempo sia bizzarro – commenta la madre.

– Sì, questo è vero, ma credo che il peggio sia passato. –

– Speriamo. –

– Mamma, ottimo questo spezzatino. –

– So che ti piace parecchio. –

– Soprattutto se sei tu a cucinarlo. Nonostante gli innumerevoli tentativi, quello che riesco a fare è una sbiadita imitazione. –

– Non essere così severa con te stessa; e poi, non sono d’accordo, il tuo spezzatino è delizioso. –

– Confermo – afferma il marito di Sara. – Hanno un sapore leggermente diverso, ma sono entrambi saporiti. –

– Avrei potuto prepararlo per la festa di compleanno – dice la madre.

– Mamma, è tutto organizzato, lo festeggeremo fuori, in un locale. Magari, si potrebbe fare la prossima volta. –

– Vuoi dire, al mio prossimo compleanno? – Interviene Eugenio.

– Il tuo, o quello della mamma, perché no! – risponde Sara.

– Be’, per quanto riguarda me … –

– Ne faresti anche a meno. –

– Esatto. È quello che ho detto a tua madre. –

– Sì, sappiamo bene come la pensi al riguardo, ma è una cosa carina e dovrebbe farti piacere, come lo è per noi. –

– Per voi, può anche darsi, per me, no. Non so proprio cosa dovrei festeggiare. –

– Il tuo compleanno, il tuo ottantesimo compleanno, che è … –

– Sì, un bel traguardo. A forza di sentirmelo dire, finirò col crederci. Lo sapete, non l’ho mai festeggiato, perché dovrei farlo ora? Cioè, non ha senso. Come tantissime altre cose nella vita. Cos’è, un modo come un altro per spezzare la solita routine? Ci si aggrappa a tutto pur di ottenere questo. Già, le feste, le ricorrenze, e tutto quello che è attinente alle tradizioni va salvaguardato, per il bene dell’umanità, direbbero in tanti. Io, purtroppo, appartengo a quella minoranza a cui non gliene importa un fico secco di questi appuntamenti fissi, il cui unico scopo è scandire il tempo. Invidio gli animali, quelli cosiddetti non evoluti; loro, non pensano minimamente a queste cose, hanno la mente sgombra da ogni forma di condizionamento … semplicemente meraviglioso! –

– Be’, in qualche modo ti do ragione – dice il genero. – Solo che … non è facile liberarsene. Il mondo va così. –

– Sì, ma non capisco perché assoggettarsi, non credo che si vada sempre nella direzione giusta. –

– Cosa si può fare, se non vivere da eremita. –

– Sarebbe una buona idea. –

– Non dirai sul serio? –

– Ci sto pensando. –

– Non prima di aver festeggiato il tuo compleanno, spero. –

– Ci sto pensando. –

– Ehi, non abbiamo nient’altro di cui parlare? – interviene la moglie di Eugenio. – Questi argomenti non portano nulla di buono, lo sapete benissimo. E poi, mettono di malumore, non credete? – A meno che, non siate dei veri autolesionisti. –

– La mamma ha ragione – afferma Sara. – E non sono nemmeno convinta che vivere da eremita sia la cosa migliore. L’uomo è un animale sociale, pronto a confrontarsi, ad aprirsi a nuovi orizzonti. La solitudine, per quanto ci si possa abituare, è deleteria. Dipende da noi saper gestire la nostra vita, tutto qui. –

– Sì, il discorso non fa una piega, nulla da eccepire – osserva Eugenio.

– Meno male, aggiungerei. Per un attimo ho avuto paura … – dice il genero.

– Che sarei scomparso prima del fatidico compleanno. –

– Sì. Be’, ci saremmo rimasti male, visto che è tutto organizzato … –

– Ti prego, non anticipare nulla, è già tanto quello che si è detto, considerando che inizialmente doveva essere una sorpresa – dice Sara.

– Sì, argomento chiuso. Questo vale per tutto il resto. Bocche cucite, se non solo per mangiare – aggiunge la madre.

                                                         ***

Il pranzo, come sempre, ha permesso di riunire la famiglia per trascorrere insieme momenti di spensieratezza. Alla fine, i presenti sono stati attenti a tenere lontano le piccole divergenze, per non rischiare di offuscare l’atmosfera, anche se, c’è da crederci, Eugenio, avrebbe continuato a dire la sua, a costo di avere tutti contro. In ogni caso, il suo pensiero riguardo all’imminente festa di compleanno è abbastanza chiaro. Per carità, solo opinioni e nulla di concreto, perché la festa ci sarà, questo è sicuro, anche se il festeggiato non ne è entusiasta. Sì, è vero, durerà solo un giorno e poi passerà; ma non è questo il punto, ma piuttosto essere al centro dell’attenzione, come in questo caso, di un qualcosa di cui non si ha nessun piacere, o peggio ancora, provare un senso di fastidio. In sostanza, dovrà cercare di essere contento, se non per sé, almeno per gli altri. Non è il massimo del divertimento.