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Il “Buco di Roma” è una delle tante curiosità che la Capitale custodisce tra i luoghi del suo centro storico. Prima di parlare e scoprire insieme la storia del “Buco” di Roma presso il Priorato di Malta sono doverosi dei cenni storici sul passato del Colle Aventino.

Il Colle Aventino

La storia del Colle Aventino, uno dei sette colli di Roma, risale a Romolo e Remo. Le leggende sull’origine del nome sono diverse: potrebbe derivare da aves, gli uccelli scorsi da Remo durante la sfida con il fratello Romolo, oppure da adventus, le riunioni tenute dai plebei in onore di Diana o ancora da Aventinus, il re di Albalonga morto colpito da un fulmine.

Il Colle Aventino fu sede della plebe durante la Monarchia e la Repubblica, fu il luogo dell’estrema resistenza di Caio Gracco e dei suoi sostenitori, fu sede di dimore lussuose tra la Repubblica e l’Impero e per questo divenne la zona di Roma più saccheggiata dai Goti di Alarico nel 410 d.C.

Il Colle Aventino fu sede nel Mille della fortezza dell’imperatore del Sacro Romano Impero Ottone III e più recentemente, nel 1924, furono denominati “aventiniani” i deputati che si rifiutarono di entrare a Montecitorio per protestare contro il delitto Matteotti.

Il “Buco” di Roma: storia e particolarità

Il Colle Aventino ospita Il buco della serratura di Roma – per i romani semplicemente “Il buco di Roma”. Si trova appena dopo il Giardino degli Aranci, in Piazza dei Cavalieri di Malta. Non è altro che il buco della serratura del cancello del Priorato dei Cavalieri di Malta ed offre la più famosa e suggestiva vista della Cupola di San Pietro incorniciata dalle siepi dei giardini del Priorato. Gli alberi e le siepi danno la sensazione di osservare il panorama come se si stesse usando un cannocchiale; porta e giardini sono infatti centrati sull’obiettivo principale, quasi come se fossero stati costruiti appositamente per esaltare la bellezza della Cupola di San Pietro.(WEB)