“BRICIOLE DI UN SOGNO“ di CARMELO ALIBERTI

LUCIO ZANIBONI POETA E CRITICO LETTERARIO INTERVIENE ANCORA SUL ROMANZO “BRICIOLE DI UN SOGNO “DI CARMELO ALIBERTI, DEFINENDOLO IL ROMANZO FORMATIVO PER LA RINASCITA DELL’UOMO NOVUS, DOPO L’INCOMBENTE APOCALISSE:

CARMELO  ALIBERTI BRICIOLE DI UN SOGNO

IL ROMANZO DIVERSO E NUOVO PER LO SVILUPPO DI UNA ADEGUATA FORMAZIONE DELL’”HOMO NOVUS”,

Per le Edizioni BastogiLibri di Roma, con presentazione di Jean.Igor Ghidina (docente di Letteratura Italiana alla Blaise Pascal-University Francia) è fresco di stampa,il libro“Briciole di un sogno” del prof. Carmelo Aliberti, un’opera singolare che in altra recensione ho definito superba . Carmelo Aliberti è uno dei maggiori critici letterari italiani, molto noto anche all’estero e la sua opera artistica copiosa e ampiamente premiata, spazia dalla critica alla narrativa alla poesia. “Briciole di un sogno” ha alle spalle un lungo periodo di gestazione,ideazione,studio preparatorio. 

L’ispirazione è sui cardini della “Divina Commedia” di Dante, de“I Promessi Sposi”  del Manzoni e del “Diario” di Anna Frank. C’è una guida spirituale: Beatrice che in Dante è la Chiesa, la fede, ed è, anche   se non dichiarata,l’Arte,la Poesia, l’ispirazione stessa. Il libro è un romanzo storico in cui parallelamente si svolgono la microstoria di Bafia (Messina),paese d’origine  dell’autore, la storia del Sud e dell’Italia tutta. 

Quella pure di Aliberti fanciullo che riceve,in dono dalla madre, un busto in bronzo, di Dante,dissotterrato  ripulito e fatto collocare su una  base da uno scultore,(una predestinazione?). La storia comprende il periodo che va dalla Spedizione dei Mille di Garibaldi ai giorni nostri per il Sud e l’Italia,quella dell’autore dai suoi giochi agli studi e all’incontro con Rina e Carmelita,protagoniste con lui di una sacra rappresentazione. 

Rina lo ama, ma lo aiuterà a coronare il suo sogno d’amore con Carmelita che ha visto la  prima volta in chiesa, visione simile a quella di Beatrice per Dante. Sfondo alle vicende di studio e di carriera scolastica di Carmelo,(inteso a rendersi degno di Carmelita anche qui il richiamo a Dante e al Dolce Stil Novo e alla donna- angelo che guida all’ascesi le vicende degli altri protagonisti. 

E’ l’epoca dei piccoli feudi e i contadini sono vessati dai  signorotti del luogo. I siciliani sono stati delusi da Garibaldi che,nell’incontro di Teano, consegnando i territori occupati al Re Vit torio Emanuele II, disdiceva il Proclama di Salemi,non mutando la condizione dei contadini che speravano da lui la distribu zione delle terre. 

Così anche a Bafia, e in ogni altro territorio,continuano angherie di ogni sorta. Qui si innesta la storia di Francesca,stuprata da uno degli autoritari padroni terrieri, mentre il marito ex pesca tore ,è emigrato in cerca di fortuna. Dallo stupro nasce un bimbo con grossi problemi  fisici e la donna, sperando nella grazia inizia il suo viaggio verso ilsantuario della Madonna del Tindari. Vi sono pagine descrittive dei luoghi che hanno una scorrevolezza,musicalità e poeticità da manuale,per cui il lettore non riesce a staccarsi dalla pagina,anzi è portato a leggere e rileggere gustandola. 

Una poi, dedicata al Sud,richiama Dante rivolto all’Italia ha una dolcezza che esprime tutto il suo amore per la terra natia. Francesca giunge al Santuario del Tindari, chiede la grazia per il figlio Manuelino, ma sembrandole il viso nero della Madonna rigido e insensibile alla richiesta,si slancia verso l’uscita e inavvertitamente urta la balaustra del sagrato; il bambino le sfugge dalle braccia, cade e sparisce in mare tra le onde. In quel momento appare un angelo che si libra sopra le acque, all’im provviso s’incendia e scompare dove era affogato il bimbo. 

Prodigio o leggenda del Santuario. Un’altra protagonista della storia è Venera,vittima a sua volta dei soprusi. Per evitare un matrimonio imposto le dai fratelli, fugge e nelle sue peregrinazioni trova rifugio in una casa deserta,abbandonata da emigrati. Qui viene stuprata da dei soldati tedeschi disertori. In prenda alla disperazione vaga alla ricerca di pace e finalmente la trova presso dei Mormoni. 

Uno di questi Giaco mo,si innamora di lei. Nasce il figlio dello stupro,Venera e Giacomo formano una famiglia che felicemente prosegue la sua vita. Insieme alle storie romanzate e a quella dell’autore, quella della Sicilia del Sud e dell’Italia, con il Fascismo, le barba rie la guerra,il piano Marshall,la ricostru zione e,via via,la pandemia,i giorni  nostri. Anche la Sicilia, il Sud dell’Italia intera sono stati stuprati da politici corrotti. Anche qui ci sono ingiustizie ,soprusi, malefatte. 

Come nelle bolge di Dante troviamo coloro che inseguono insegne senza ideali,venditori di organi, fabbricanti di armi,spacciatori di droghe… E’un libro questo di Aliberti che per vastità dei temi ricchezza del dettato, originalità d’impostazione e armonia lette raria si impone e stupisce. Qui profondità e liricità sono magistralmente fuse. Non mancano citazioni. Vi troviamo il Cantico delle Creature, i versi di  Dante,Neruda, Quasimodo e di Aliberti che può stare tranquillamente,a pieno diritto,a loro fianco. Sono tanti gli elementi positivi del libro,fra cui la dotta ,brillante esposizione saggistica diJean@Igor Ghidina che sarebbe interessante poter trattare,ma lo spazio è tiranno. 

A conclusione mi piace condensare il giudizio sul libro“Briciole di un sogno”di Carmelo Aliberti con quello non mio,(che trovo perfettamente calzante:  Con “Briciole di un sogno”) Carmelo Aliberti si è proposto di realizzare un tipo di romanzo diverso dai tanti che riempiono oggi gli scaffali delle librerie.    Il  percorso narrativo si snoda attraverso aforismi,frammenti di prosa poetica, frasi in dialetto siciliano, brani di poesia dello stesso autore e di altri grandi scrittori…” Lo consiglio vivamente ai lettori de“Il Saggio”,sicuro che la loro libreria si arricchirà.

LUCIO ZANIBONI