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Perché l’ho fatto?
Vi racconto il perché. Vi confesso perché ho curato e illustrato un’antologia come “Maternità marina” insieme a Silvia Rosa.
Per cominciare, devo dire che l’intreccio-curatela, per nostra natura e per comodità, ci ha portate a definire i ruoli e le parti. Delle poete si è occupata per lo più Silvia, contattando autrici di grande valore. Lei ha conoscenze più articolate di me nel mondo della poesia contemporanea, un mondo che sento importante ma è uno tra i pianeti del Sacro Ordine della Scrittura che frequento e nel quale mi immergo. Da brava alchimista, io ho revisionato, modellato, intagliato la forma iniziale del progetto. Sono intervenuta sul foglio, sulla Pietra abbozzo, quella Prima Materia che Silvia mi ha presentato all’inizio, quando mi ha proposto una collaborazione. Lì per lì ho detto “NO”. Non era un no definitivo; era un “no, così no”, perché quel tripudio di scatti che aveva realizzato, centinaia di rappresentazioni marine fiabesche oniriche, mi confondeva. Ho detto “scegli, seleziona, fammi capire”, e poi – detto tra noi – quel pesce morto proprio non mi attraeva. Ho detto “mi sembra la storia di un aborto” – questa associazione sarebbe poi ritornata nelle parole di un critico letterario. Ho pensato: “ci sono solo se posso ridare vita alla vita, riportare equilibrio in questa narrazione che mi arriva come unilaterale.”

Maternità marina e il fiore simbolo di Medicamenta – lingua di donna e altre scritture

Tra me e la mia co-conduttrice di Medicamenta – lingua di donna e altre scritture funziona così: si parte da una posizione netta, si intrecciano le idee, si rimescolano le carte fino a trovare un accordo. Dopo anni di cura terapeutico-poetica insieme, questa dinamica si è perfezionata, quindi adesso non partiamo nemmeno più dagli estremi ma arriviamo al progetto armate di mediazione. Medicamenta ha covato e partorito diverse piccole antologie, alcune delle quali fatte in casa, piccolissimi fiori di versi, fuoriuscite dai nostri laboratori creativi.
Dopo “Maternità marina” abbiamo novità in cantiere. Ve ne parlerò presto.

Nella prefazione al volume ho scritto: “Se penso alla maternità come elemento perturbante nell’arte mi viene in mente Gustav Klimt con la sua Speranza”, perché è dal solipsismo della madre che sono partita per aprire un discorso relazionale tra fotografia e disegno, tra maschile e femminile.
Un enorme grazie al nostro editore Elio Scarciglia perché se il cofanetto finale è così prezioso è anche merito del suo contributo, della sua competenza.

Ecco a voi dunque un’antologia molto particolare, tutta al femminile, dal titolo “Maternità marina”, con fotografie di Silvia Rosa, illustrazioni di Valeria Bianchi Mian, prefazioni (e poesie) delle curatrici, postfazione di Sandra Baruzzi e testi poetici di: Franca Alaimo, Vera Bonaccini, Angela Bonanno, Claudia Brigato, Martina Campi, Paola Casulli, Mirella Ciprea Crapanzano, Flaminia Cruciani, Alessia D’Errigo, Lella De Marchi, Francesca Del Moro, Laura Laura Marfisa Di Corcia, Claudia Di Palma, Alba Gnazi, Ksenja Laginja, Anna Lamberti-Bocconi, Daìta Martinez, Silvia Maria Molesini, Gabriella Montanari, Renata Morresi, Daniela Pericone, Valeria Raimondi, Anna Ruotolo, Silvia Secco, Francesca Serragnoli, Enza Silvestrini, Claudia Sogno, Alma Spina, Antonella Taravella Guarino, Claudia Zironi.

Per acquistare il libro: http://www.edizioniterradulivi.it/maternita-marina/232

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