La corsa motociclistica è davvero mozzafiato. Il ragazzo, dodicenne, si diverte un mondo davanti ai videogiochi, riuscendo a portare la sua moto, non senza difficoltà, davanti a tutte le altre.

«Sei davvero bravo» dice Ivan, appena entrato in casa.

«Ciao zio. Quella nera è difficile da superare, ma alla fine ci sono riuscito» risponde il ragazzo.

«Si, lo so. È una brutta rogna. Dov’è la mamma?»

«È in cucina, sta preparando la salsiccia al forno che piace tanto a te.»

«Ottimo!»

«Piace anche a me.»

«Lo so; dopo, se ti va, possiamo sfidarci in una partita di calcio.»

«Ho capito zio, vuoi la rivincita di ieri.»

Il giovane accenna un sorriso, prima che il suo istinto olfattivo prenda il sopravvento e lo conduca in cucina.

«Ciao Rita.»

«Ciao Ivan.»

«Che odorino … »

«Cosa fai, mi prendi in giro? Lo so anch’io che non posso competere con quello che cucinava la mamma; aveva un sapore … io faccio del mio meglio, non sono mai stata una brava cuoca» dice la donna.

«Sarà, ma io non vedo l’ora di sedermi a tavola. Stamattina ho incontrato Gaetano» continua Ivan, mentre versa un po’ di vino in due bicchieri.

«Era insieme a quella poco di buono?» chiede la donna, sorseggiando del buon vino rosato.

–   … è ottimo questo vino. Sì, era insieme a lei.»

«Cosa ti ha detto?»

«Niente, ci siamo solamente salutati. Andavano di corsa … anch’io veramente. Senti la sua mancanza?» chiede il giovane.

«Non più. È una storia finita. Il problema è Mattia, è molto attaccato a suo padre. Oggi ho visto una casa; era troppo malandata e troppo costosa.»

«Perché questa premura di andare via. Qui è grande a sufficienza, potete rimanere tutto il tempo che volete, nessun disturbo per me, anzi, mi fate compagnia; io e Mattia andiamo molto d’accordo. Siamo fratello e sorella, o l’hai dimenticato?»

Rita, l’ascolta con il sorriso sulle labbra.

«Certo che non l’ho dimenticato. Ma non mi sembra giusto approfittarne.»

«Ma cosa dici! Quando parli così mi verrebbe di strangolarti, ma poi penso al povero Mattia … »

«Non perché non avrà più la sua mamma, ma perché perderebbe la tua complicità.»

«Detto così sembrerebbe che sia una piccola peste.»

«Non lo è?»

«No.»

«Da buon zio lo difendi. È giusto.»

«E tu perdi facilmente la pazienza.» 

«Può darsi che tu abbia ragione. Come sei combinato a donne?»

«Non sei cambiata affatto» risponde con simpatia Ivan, sedendosi su una sedia della cucina, continuando a sorseggiare il vino. «Lo sai anche tu, non ho mai avuto fortuna con il gentil sesso. Probabilmente non ci so fare. Ognuno ha le sue doti: io sono bravo a guidare una moto e una frana nell’abbordare una donna. È semplice come bere un bicchiere di vino.»

«Conoscendoti, so che il tuo pensiero in questi giorni che ti sono stata vicino non è rivolto alla tua fiammante moto, ma a una donna, e deve essere veramente speciale per entrare nella tua bella testolina.» La sorella gli parla mentre esce la salsiccia fumante dal forno. Ivan accompagna i suoi gesti con uno sguardo che sembra annuire a quelle parole appena pronunciate.

«Non ti sfugge nulla!»

«Noi donne abbiamo una spiccata capacità nel percepire certe cose.»

«Al momento ho poco da dire … »

«Ti capisco. Ogni cosa a suo tempo.»