Gianfranco Contini (1912-1989), critico supremo e massimo filologo, di Elvio Bombonato

Gianfranco Contini (1912-1989), critico supremo e massimo filologo europeo della sua generazione, docente alla Normale, intervistato da Ludovica Ripa di Meana nella propria casa a Domodossola nel 1988 (“Diligenza e voluttà”, Mondadori, 1989), a p.21 afferma: “Io ho avuto come insegnanti il fiore della filologia europea, eppure nessuno è stato tanto benemerito della mia cultura quanto mia madre (nota mia: maestra) e il mio maestro di III elementare.

Io penso che sia molto più importante un buon insegnamento elementare che un buon insegnamento universitario.  L’universitario è molto facile da produrre. Un buon insegnamento elementare, questo è essenziale … Il valore didattico di mia madre e del mio maestro consisteva nell’esattezza, e nel potere di suscitare curiosità.

Venire incontro a curiosità mie e suscitarne di nuove, in fondo l’insegnamento è tutto lì. La curiosità e l’entusiasmo per la curiosità, questo è l’essenziale”.

Lo ripropongo. Dedicato alle maestre, in particolare alle mie ex allieve del “Saluzzo”, numerose oltre ogni mia aspettativa, che hanno scelto questo bellissimo, difficile e delicato lavoro.