Intervista alla scrittrice Luciana Benotto, a cura di Pier Carlo Lava

Alessandria today, siamo lieti di pubblicare per i nostri lettori un intervista alla scrittrice Luciana Benotto.

Ci vuoi raccontare chi sei, cosa fai nella vita e qualcosa della città dove vivi? 

Ho insegnato Letteratura italiana e Storia sino a tre anni fa e ora mi occupo solo di scrittura. Attualmente abito a Cuggiono, un paese della provincia di Milano dove c’è il secondo parco più grande dopo quello di Monza, che era quello del conte Annoni, il quale costruì qui in paese una villa neoclassica (ora sede del Municipio) dove trascorreva la villeggiatura. A breve cambierò residenza e comune: ogni tanto cambiare fa bene.

Quando hai iniziato a scrivere e cosa ti ha spinto a farlo? 

Ho iniziato a scrivere racconti trentacinque anni fa e ho subito vinto premi ai concorsi cui partecipavo, cosa che mi spinse a continuare su questa strada e, passettino su passettino, sono arrivata nelle librerie di tutta Italia. Credo che ognuno di noi abbia delle capacità e che deve capire quali sono, la mia è legata alla penna; infatti, non so cucire, né fare la maglia né l’uncinetto…

Hai pubblicato i seguenti romanzi: 

Il Carnevale dei misteri; Armonia Mundi; Il Duca e il Cortigiano; A bon droit e Sofonisba. La turbinosa giovinezza di una pittrice, ce ne vuoi parlare? 

Il Carnevale dei misteri è un racconto lungo, o romanzo breve, che inviai alla Ennepilibri di Imperia per partecipare a un concorso. Piacque e me lo stamparono a loro spese e iniziai a presentarlo nelle librerie e in alcune biblioteche; è la storia di giovane giornalista che viene inviata a Venezia per intervistare gente del bel mondo ospite di un palazzo nobiliare dove si festeggia (ognuno in realtà cura i propri affari) il famoso carnevale che ritorna in auge dopo secoli e, una volta là, scopre ciò che non avrebbe mai dovuto essere svelato. 

Armonia Mundi, invece mi fu pubblicato dalla Uniservice di Trento, e da quando i diritti sono ritornati miei l’ho pubblicato in Amazon con una nuova copertina, in attesa di una casa editrice che abbia voglia di ripubblicarlo, magari in edizione economica. Tratta il tema del doppio che, in letteratura ha interessato autori come Hoffmann, Poe e Stevenson che hanno scritto del doppio buono/cattivo; in Armonia mundi invece, il tema punta sul doppio inteso come coppia di opposti bipolari: maschile e femminile e di conseguenza sull’identità sessuale, da intendersi anche nel senso che in ogni persona possano convivere due personalità. La storia è ambientata a Ferrara, quando duca era Alfonso II d’Este (1561-1578) e dove l’alchimista Jacopo Raverti, una notte compie un potentissimo sortilegio: la vicenda si dipana quindi, in un mondo doppio, reale e fantastico al contempo; insomma è una fiaba per adulti inserita nella vera storia dell’epoca, della città e del duca. 

Il Duca e il Cortigiano, così come A bon droit e Sofonisba, sono stati editati da La Vita Felice, una casa editrice milanese di qualità che si sta espandendo come l’olio tramite vari marchi. 

Il Duca e il Cortigiano narra due anni di traversie di Guidobaldo da Montefeltro, duca di Urbino, che lotta con tutte le sue forze per recuperare le terre rubategli con l’inganno e la forza da Cesare Borgia che gli si era dichiarato amico. Il Cortegiano, amico fidato di Guidobaldo, lo aiuterà nell’impresa, durante la quale conoscerà la donna della sua vita. Emergono i giochi di potere delle varie famiglie, le strategie di espansione territoriale e i fatti accaduti in Italia all’inizio del Cinquecento, quando il nostro paese era diviso in tanti staterelli.

A bon droitinvece racconta come il mite e compassato Gian Galeazzo Visconti, conte di Milano, Pavia ed estesi territori, riesce a diventare primo duca di Milano, mettendo fuori gioco il suo terribile avversario: lo zio Bernabò, un uomo crudele e senza scrupoli che lo credeva uno stupido e lo tiranneggiava. Emerge la storia della Milano trecentesca, oltre che quella privata del protagonista e della sua famiglia.

Sofonisba. La turbinosa giovinezza di una pittrice è invece il primo di tre romanzi che ho voluto dedicare ad una grande pittrice del passato (1532-1625), la nobile cremonese Sofonisba Anguissola, che ebbe un’esistenza veramente incredibile, soprattutto per una donna dell’epoca, quando le appartenenti al gentil sesso potevano solo essere spose, madri, suore o meretrici. In questo primo volume la vediamo dall’età di nove anni sino ai ventotto, quando partirà per la Spagna per divenire pittrice della corte del potente re Filippo II. Durante la sua giovinezza la seguiamo nei viaggi che compie verso le corti italiane dove è richiesta dalle influenti famiglie del tempo, viaggi che sono anche di crescita personale, di scoperta del mondo; un mondo fatto di arte, bellezza, miseria, paesaggi e intrighi politici. Ma nel romanzo compare anche la sua famiglia: un padre dalle idee moderne e una madre sposa esemplare e le sue numerose sorelle che come lei si dedicano alla pittura, i famigli, il suo primo amore…

I tuoi articoli vengono pubblicati in una rubrica su Alessandria today, ci vuoi raccontare questa esperienza, ed eventualmente che consigli ti senti di dare? 

Sono diventata giornalista pubblicista nel 1982 e ho scritto articoli di viaggio e cultura su varie testate, tra cui Tuttoturismo, Il Giorno, Il Giornale, poi per settimanali locali (per nove anni tutte le settimane appariva un mio pezzo). Attualmente sono approdata su Alessandria today, vista l’opportunità offertami da Pier Carlo Lava e vi collaboro, anche se non con assiduità, ma il tempo è tiranno. Consigli? Leggere molto, informarsi, andare sul posto se i servizi lo richiedono, e avere l’onestà intellettuale di dire la verità nei propri articoli.

Organizzi, con l’associazione culturale equiLibri eventi letterari e artistici, ce ne vuoi parare?

equiLibri è un’idea nata nel 2006 da: Lidia Gualdoni (che scrive recensioni librarie su Sololibri.net), suo marito Bruno Berra e da un gruppo di lettori cuggionesi. Tanti sono stati gli autori (famosi e meno famosi), che hanno accettato di presentare i loro romanzi: Sara Rattaro, Manuela Stefani, Paola Calvetti, Federico Audisio di Somma, Federico Baccomo, Franco Forte, Giovanna Ceriotti, Annarita Briganti, Davide Vecchi… tanto per fare dei nomi. A causa del covid l’attività si è fermata, ma a breve ci rimetteremo in pista.

Quali sono i tuoi autori preferiti e chi ti ha ispirato?

Ho sempre letto in modo disordinato e talmente tanti libri che non ho avuto propriamente qualcuno a cui ispirarmi, forse la Bellonci e la Yourcenar; comunque apprezzo molto Calvino, Poe, Hoffmann, Gautier, la Morante, Zola e, andando a ritroso nel tempo: Ariosto, Tasso, e i big quali Boccaccio, Dante e Petrarca. Ogni tanto rileggo le loro opere e confesso, c’è sempre molto da imparare. Leggo inoltre tanta saggistica storica e di storia dell’Arte.

Ci vuoi parlare delle varie collaborazioni come giornalista pubblicista?

A questa domanda ho già risposto in una precedente, accorpando il tutto.

Quanto tempo dedichi al giorno alla scrittura e solitamente a che ora preferisci scrivere?

Quando lavoravo la sera, dopo la preparazione delle lezioni e le correzioni dei temi; da tre anni, di giorno. Quanto tempo dedico alla scrittura? Be’, quando inizio un romanzo almeno sei ore al giorno continuativamente sin quando l’ho finito, quindi mesi. Sono una sostenitrice del ritmo, che non deve assolutamente essere perso e questo vale anche per la trama. Forse perché scrivo romanzi storici, quindi devo avere bene in mente la miriade di avvenimenti in cui si muovono i personaggi. Mi ritengo una tessitrice con in mano moltissimi fili colorati di cui non devo sbagliare la posizione nel telaio, altrimenti viene un pasticcio e non un bell’arazzo.

Secondo te cosa pensa la gente degli scrittori?

Non so cosa pensi la gente; però posso dire quello che penso io, ovvero che è un lavoro che non si può affrontare senza competenze, senza aver letto tantissimo, senza umiltà, che impegna la nostra mente e la nostra anima, se veramente vogliamo dire qualcosa che abbia motivo di essere detto. Un buon scrittore deve saper parlare a tutti.

Cosa consigli a chi vuole iniziare a scrivere? 

Prima di tutto di conoscere bene la grammatica, leggere, lo ripeto, tantissimo; poi provare a mettere sulla carta le proprie idee e farle leggere a qualcuno: una persona di cui ci si fida, un concorso letterario… All’inizio e sempre, bisogna però saper buttare via le cose che non vanno, tagliare, cambiare e riscrivere con costanza e modestia fino al raggiungimento di un testo di qualità. E qui ci vuole un buon editing, ma a onor del vero, tanti si spacciano per bravi in questo settore, ma… è meglio che non dica altro,

Stai già scrivendo il prossimo libro e nel caso ce ne vuoi parlare?

Il prossimo romanzo uscirà a metà ottobre e sarà presente al Salone del libro di Torino. Si tratta del secondo volume della trilogia su Sofonisba Anguissola; e il terzo l’ho già scritto; pertanto al momento mi riposo e mi dedico al trasloco che dovrò fare a breve.

Progetti e sogni nel cassetto?

A onor del vero, sto pensando a un nuovo libro, ma per ora l’idea che mi è venuta è solo fantasmatica. Sto leggendo per vedere se è possibile concretizzarla. Talvolta penso di dedicarmi anche all’editing (al momento l’ho fatto solo per un’amica autrice e per un amico), perché sarebbe bello essere un editor che rispetta il testo degli altri senza scompaginarlo.