LA PROSTITUTA, di  Gregorio Asero

Oggi una donna che si vende con successo a diversi uomini è bollata come prostituta, mentre una donna che si vende a un ricco, o peggio ancora a un vecchio porco ricco che non ama, diventa una rispettabile dama del bel mondo. 

Sia in un caso sia nell’altro si dovrebbe condannare la singola persona, non perché fa sesso con chi più  le aggrada, ma perché vende il suo corpo.  

Però le istituzioni e questo modello di società che hanno determinato l’atteggiamento della persona andrebbero condannate in pari misura.  

La coercizione dell’amore è uno dei peggiori mali del mondo.  

Chiunque si permette di mercificare in qualsiasi modo l’amore è da condannare perché aggiunge un suo mattone al carcere in cui la sorgente della poesia, della bellezza e della vita vengono rinchiusi.

Gregorio Asero