IVAN ROMANO VIA GETTY IMAGES

GIFFONI VALLE PIANA, ITALY – JULY 30: Giancarlo Giorgetti attends the photocall at the Giffoni Film Festival 2021 on July 30, 2021 in Giffoni Valle Piana, Italy. (Photo by Ivan Romano/Getty Images)

Il leghista marca ancora la differenza con Salvini sul Green Pass. E si aggrappa al premier: “Dopo la Merkel, in Europa è il leader più forte”

Il ministro dello Sviluppo Economico bolla queste letture come dietrologie, mostrando insofferenza verso chi vorrebbe dipingere un quadro di rapporti incrinato, così stufo da aver saltato la conferenza stampa dell’ultimo consiglio dei ministri per evitare “il gioco delle domande in contrapposizione”. Di certo, però, Salvini non condivide la fiducia dell’esecutivo nell’imposizione del green pass in fabbriche, scuole e uffici, come hanno evidenziato le capriole sui voti in sede di conversione parlamentare dei decreti. E adesso si trova, allineato con la Cgil di Landini, sulla “linea del Piave” dei tamponi gratuiti. Ancora oggi ha ribadito: “Vogliamo garantire a tutti coloro che hanno fatto un’altra scelta (non vaccinarsi, ndr) la possibilità di vivere, studiare, fare sport, senza spendere 500 euro in tamponi”. Scelta, anche qui, opposta alle decisioni di Draghi – per cui proprio il costo dei tamponi è un altro forte incentivo a immunizzarsi – e sostenuta convintamente anche da Forza Italia. L’obiettivo dell’esecutivo è “indurre” chi non si è ancora convinto a immunizzarsi, perché non esistono al momento scenari alternativi di lotta al covid. E Giorgetti è stato molto chiaro sulle ragioni alla base delle “difficili” decisioni prese: “L’alternativa era rischiare di tornare indietro a situazioni che non vorremmo più rivedere”. Cioè lockdown, coprifuoco e chiusure che il mondo produttivo del Nord, ma più in generale i settori dell’industria e del commercio, temono come l’aglio i vampiri.

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