Nella città vive un’ attesa liquida
e la conosco.
Anche la città è liquida: si perde in trasparenze
tra rami spogli. 
Gocce si posano su labbra socchiuse
da lì nascono alberi e case.

Mai stati uomini, 
solo un’attesa a stellarsi in speranza
a modularsi in memoria.
Finestrelle di abbandono nel muoversi
delle mani che ha la gente.

Spiragli di risvegli nel roteare degli occhi.
negli sguardi socchiusi indagatori
pensieri a perdersi nelle parole regalate e nei silenzi
quando si accaniscono tra i denti.
Tutto è sospeso nell’istante!

E quest’attesa non è balorda 
non ha rubato le chiavi del cancello dell’orto
non mangia a sbafo.
Fa il pelo e il contropelo a prudenze imbroglione e calcolati rischi
E’ attesa vera 

come vera è la polvere di quel mucchietto d’ore
che tenevo lì sul cassettone