L’agghiacciante immagine di una delle impiccagioni accertate

L’Afghanistan dei talebani si riappropria velocemente della sua verve forcaiola e violenta, mentre riprendono le esecuzioni capitali in pubblico di criminali o presunti tali con cui gli ex studenti coranici padroni del paese sostanziano il loro aberrante codice religioso. Un uomo è stato ucciso ed impiccato ad un gru in una piazza di Herat mentre altri tre condannati uccisi sono stati spostati dopo l’esecuzione e dislocati con funzione di tragico “monito” in altri spot della città.

I talebani riprendono con le esecuzioni capitali: la testimonianza di un farmacista

Un testimone dell’Associated Press lo ha riferito ai cronisti che sono accorsi sul luogo dell’esecuzione ed hanno trovato macabra conferma di quanto affermato dall’uomo, tra l’altro con gli immancabili video che già iniziavano a circolare sui social. Il testimone, Wazir Ahmad Seddiqi, gestore di una gestisce una farmacia che affaccia proprio sulla piazza in cui è avvenuta l’esposizione pubblica del primo cadavere, ha spiegato che in origine sul posto erano stati portati ben quattro corpi.

 

Quattro cadaveri esposti nelle piazze, i talebani riprendono con le esecuzioni capitali

Poi, con il pignolo stillicidio pubblicistico tipico dei taliban, gli altri tre sono stati spostati in altre piazze della città per essere esposti a loro volta, appesi a gronde di infrastrutture o a benne di mezzi di movimento terra. I quattro sarebbero stati catturati durante un tentativo di rapimento e successivamente uccisi dalla polizia. E la conferma che l’applicazione del rigidissimo codice penale e religioso dei talebani era in via di rivalsa operativa era arrivata proprio in questi giorni. Come? Con le dichiarazioni pubbliche di uno dei leader talebani, il mullah Nooruddin Turabi, che aveva annunciato un ritorno alle esecuzioni e alle amputazioni delle mani.

Scontro a fuoco con i presunti criminali: i talebani riprendono con le esecuzioni capitali

Non è chiaro se i quattro presunti criminali siano stati uccisi in uno scontro a fuoco e poi esposti impiccati o se siano stati impiccati direttamente dopo al cattura: uno dei cadaveri aveva un cartiglio appuntato sul petto con le motivazioni della sua esecuzione e non erano quindi visibili ferite di arma da fuoco. Le affermazioni iniziali di Turabi circa la ripresa delle esecuzioni avevano inizialmente escluso la pratica dell’esposizione pubblica dei corpi, ma evidentemente in corso d’opera qualcuno deve aver cambiato idea.

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