Tra poco è la festa dei nonni, quale migliore occasione per relagare alle colonne della famiglia una bella favola da leggere tutti insieme?

Ecco allora Fiabe Sonnacchiose di Gina Marcantonini per la casa editrice Blitos.

L’autrice nelle sue storie riesce a toccare il cuore di grandi e piccoli regalando a tutti un messagio proondo.

Un ottimo modo per collegare due generazioni distanti che possono essere unite dall’amore reciproco e dall’emozione.

Come è nata la tua passione per la scrittura?

È nata quando ho scoperto che era un buon modo per comunicare ciò che avevo dentro. Avevo circa undici anni e una timidezza che mi bloccava. All’inizio erano solo brevi pensieri e poesie, poi ho iniziato lunghe lettere con la mia migliore amica di allora e, per ultimo, sono passata a trascrivere le storie che inventavo per i miei figli per trasmettergli i valori fondamentali della vita.

Il tuo primo romanzo pubblicato?

Anche se in realtà ho pubblicato in self publishing altri sei libri, il primo che ho pubblicato con una casa editrice è stato la raccolta di raccontini per bambini “Fiabe sonnacchiose” con la fiorente Blitos Edizioni.

Un genere che non riusciresti a scrivere?

Il genere che proprio mi respinge sia come lettrice che come autrice è il romance, ma non potrei scrivere nemmeno libri horror, per quanto in passato ne abbia letti.

Casa editrice o self. Quali sono le differenze?

Preferirei distinguere tra Casa editrice vera e self, perché molte tipografie si nascondono dietro il nome di case editrici, ma non fanno nulla oltre stampare. Fatta questa prima premesse, potrei dire che nel self c’è il vantaggio di guadagni maggiori, oltre il controllo totale sul testo e su tutte le azioni che possono essere fatte per la promozione, potendo monitorare costantemente cosa funziona e cosa no. Gli svantaggi sono il doversi occupare in totale di tutto, promozione compresa. La parte più difficile dello scrivere un libro, infatti, non è redigere un testo perfetto dal punto di vista grammaticale, che abbia un inizio accattivante e una buona trama, ma il riuscire ad arrivare nelle mani del pubblico. Al contrario, una casa editrice degna di esser chiamata con questo nome, fa di tutto per vendere il libro di un autore in cui crede, sapendo benissimo che trovare i canali giusti per una promozione che dia risultati è la parte più importante. Inoltre mette a disposizione il suo staff per creare sia dal punto di vista sintattico, che da quello visivo, un prodotto che sia accattivante per il pubblico di riferimento.

Il tuo prossimo lavoro?

Di racconti ne ho scritti diversi, a cui sto cercando di far trovare la propria strada. Presto dovrebbe uscire la seconda raccolta di favole con la Blitos edizioni, il prossimo anno uscirà un libro con la Mea, casa editrice di Napoli, poi sto aspettando i frutti dell’impegno della ​Brassotti Agency, che stanno aspettando le risposte di alcune case editrici di grandi dimensioni, cui hanno inviato alcuni miei lavori. Per finire sto finendo di scrivere la mia prima trilogia e sono al terzo volume di una collana per ragazzi, che vorrei presentare ad una casa editrice appena li ritengo pronti, oltre a tanti progetti nel cassetto le cui idee stanno fiorendo.