9.
Perché?
Perché ho scritto e illustrato un libro che parla di… un uovo? Un uovo magico, un uovo alchemico? Ohibò! Perché mai io e Valentina Marra, collega e amica, compagna di merende a base di fiabe, abbiamo dato vita a una fiaba? Un uovo è un micro-cosmo. Qualcosa di piccolo, un gioiello prezioso. Un macro-mondo.
“Prendi l’uovo nella carne” scrive Lorenzo Ventura in Teatrum Chemicum. Mistero minuscolo, prezioso, totalità, l’uovo è il punto.
“Dal punto e dalla monade hanno preso avvio le cose e gli esseri” (John Dee).
Il centro della Natura è il “punctum divinitus ortum (il punto nato da Dio), il “punctum Solis nell’uovo”, il rosso sole nell’uovo, il tuorlo “rubeum ovi”, la quintessenza pulcino. “Il punto del Sole è il germe dell’uovo che si trova nel tuorlo, e che è messo in movimento dal calore della gallina” (Codex B. Latinus).
Riferimenti in “Mysterium coniunctionis”, C.G.Jung.
I nostri protagonisti, Dora e Lord Tim, emergono dal guscio del tempo, fuoriescono dal tuorlo dei quadri delle due artiste che più ci coinvolgono, che toccano con la pittura l’arte aurifera della nostra anima.
Chi è Dora? La prima volta che compare di fronte ai piccoli e grandi lettori si svela una gigantessa dai capelli color del grano. Estratto dal capitolo uno.
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°Della tempesta che si era abbattuta con forza sulla costa non erano rimaste che alcune grosse nuvole ancora da strizzare, pennellate verderame in scampoli di cielo color miele nel tramonto di fine estate.
Le navi salpate prima della pioggia avevano già trovato riparo in altri porti, ormai vittoriose esploratrici di nuovi mondi, e nella piccola baia, all’ancora, riposavano affaticati quei pochi velieri che avevano dovuto rimandare il viaggio di un giorno o due. I marinai più esperti sapevano che l’indomani una festa di fulmini e tuoni avrebbe coinvolto il cielo sopra il villaggio; buona scusa per andare a dormire gonfi di rum e poltrire nelle brande fino a tardi.
“Non mi alzerò prima di mezzogiorno” rideva un vecchio lupo di mare tracannando il liquido color oro come se fosse acqua fresca.
“Cascasse il mondo, io farò lo stesso, ma in compagnia della mia Signora Moglie!”
Così ribatteva un giovanotto che già barcollava sul sentiero cercando di reggersi al braccio del primo con pessimi risultati. Ubriachi com’erano, quasi non si stupirono quando la creatura sbarrò loro la strada. Era un sogno, forse? La gigantessa camminava a grandi falcate tra mare e bosco; era grande come una montagna e si ergeva adesso in mezzo al prato. I suoi capelli di spighe dorate brillavano al calar della sera, la testa come una palla enorme stagliata contro il cielo lucido che sempre, dopo la pioggia, somiglia al pavimento pulito di fresco da una massaia solerte.°
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E Lord Tim? Che cosa sappiamo di lui? Estratto dal capitolo due.
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°Nessuno conosce le origini di Lord Tim. Alcuni sostengono arrivi dai mari del Nord, altri raccontano di averlo incontrato, infante, nelle antiche terre della Valacchia, un po’ più ad Est del Danubio. I suoi occhi di terra bruciata facevano respirare viaggi e storie di cavalieri e di draghi; era facile perdersi nella loro profondità, ma l’animo del giovane era pallido e triste, un velo opaco gli incartava il cuore, tanto da renderlo indifferente a ogni cosa del mondo o, almeno, questo lui stesso lasciava intendere. Era solito indossare un cimiero chiomato che scivolava sui capelli di tronchi nodosi; nascoste dalla folta chioma, sporgevano grandi orecchie di maiale. Si narra che il Lord fu vittima di un sortilegio ad opera della maga Varót, Signora della Terra del Fuoco. Sconosciuto è il motivo di tanta scelleratezza, ma negli occhi di Tim è ancora possibile leggere la malinconia che tale evento ha scaturito, tanto da trasformarne il cuore in dura pietra.°* Ve li raccontiamo così, i nostri protagonisti, invitandovi a seguirne le tracce tra le pagine del libro che abbiamo creato.
ATTENZIONE: TI PROPONIAMO UN GIOCO, A PARTIRE DALL’ULTIMA IMMAGINE – SCRIVI TU IL FINALE CHE PREFERISCI.
Prefazione di Riccardo Mondo
Edizioni Simple
https://www.mondadoristore.it/uovo…/eai978886924583/
2Fabrizio Ago e Cristina Sferra