Finita la cena, la coppia mette un po’ d’ordine in cucina e dopo va a letto, rimanendo in silenzio per qualche minuto distesi supini sul comodo materasso.
– A cosa pensi? – gli chiede Elena.
– … nulla di particolare – risponde Egidio.
– Sicuro? –
– Sì. –
– Se non ti va possiamo rimandare. –
L’uomo accenna un sorriso.
– Credi che stia pensando a questo? –
– Non lo so, può darsi, sarebbe anche comprensibile, in fondo tuo padre se né andato solo da pochi giorni. –
– Non è lui il problema … –
– Cosa vuoi dire? –
– Niente … –
– Continui a fare il misterioso, forse non mi ritieni la persona giusta con cui confidarti. –
– Non è così, semplicemente non voglio turbarti. –
– Cosa mi nascondi? – gli chiede con tono serioso, Elena.
– Ultimamente ho avuto delle visioni … –
– Cosa? –
– Sì, per l’esattezza delle voci … –
– Ma di cosa stai parlando? – chiede attonita la donna.
– Mia madre, ho sentito mia madre … come se fosse in questa casa … – risponde Egidio.
– Parli sul serio? –
– Sì, ti sembra che stia scherzando? – Credo che sia dovuto alla stanchezza, allo stress mentale … –
– Ecco perché ti vedevo un po’ strano… è successo ancora? Voglio dire, la voce, l’hai sentita ancora? –
– No. –
– Be’, allora è tutto passato. –
– Già. –
– Anche se … sono rimasti gli strascichi. –
– È così. –
Elena gli si avvicina, stringendosi a lui calorosamente.
– Cosa hai provato, paura o piacere? –
– … entrambi le cose. –
– Perché tua madre e non tuo padre? Che domanda stupida … –
– Non lo so. –
– Tutto passato? –
– Sì. –
– Io proporrei di riposarci, abbiamo dinanzi tanto tempo per rifarci – dice Elena, col capo poggiato sul petto di Egidio. – Io ho sonno. Tu? –
La donna si addormenta, seguita da lì a poco da Egidio.