Pesa 57,4 milioni di tonnellate la montagna di termoplastiche, schiume, pellicole e circuiti vari censita quest’anno in occasione della Giornata internazionale dei rifiuti di apparecchiature elettroniche ed elettriche (Raee). Una mole di materiali imponente, impressionante. Superiore a quella della Grande Muraglia cinese, già di per sé la creazione umana più pesante del pianeta.

Per il prossimo 14 ottobre l’appello dell’International E-Waste Day rivolto a famiglie, imprese e governi è di conferire, nella maggiore quantità possibile, prodotti plug-in o a batteria rotti o inutilizzati in strutture in cui possano essere riparati o riciclati. I loro componenti rappresentano una vera fortuna, un forziere da re. Da recuperare assolutamente per ridurre la necessità di nuove risorse. Secondo il Global E-waste Monitor del 2020, i Raee generati l’anno precedente sono stati 53,6 milioni di tonnellate, in  aumento del 21% rispetto al 2014. Entro il 2030 la massa salirà a 74 Mt (megatonnellate). Mentre la produzione globale di rifiuti elettronici cresce di due megatonnellate l’anno a causa dei tassi di consumo più elevati (+3% annuo), dei cicli di vita più brevi e delle limitate opzioni di riparazione.

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