Era l’inizio dell’estate, quando sono stata contattata da Michele B.
Non ci conoscevamo, lui gestisce un’associazione umanitaria e collabora con altre.
“Mi piacerebbe tu scrivessi qualcosa per noi”, mi ha chiesto, “e farti conoscere Valentina: una donna molto coraggiosa.”
Valentina è una giovane madre che ho sentito qualche giorno dopo al telefono.
“Mia figlia mi pone ogni giorno la stessa domanda e io vorrei che non me la facesse più, ma so che è impossibile” mi ha detto, con adorabile accento toscano e una nota di tristezza nella voce:
“Mamma, ma quando viene il buio?”
È questa, la domanda quotidiana della piccola Arianna, protagonista de “La Luna del Mattino”.
Valentina mi ha raccontato la sua storia, dalla scoperta della malattia della bambina alle nuove speranze di trovare un modo per migliorarne la vita. Mi ha messo in contatto con alcune persone che vivono la sua stessa situazione: un’alterata condizione genetica per cui i raggi del sole sono mortali.
I piccoli sono chiamati “bambini della luna”, mentre gli adulti detestano gli appellativi, la compassione e i commenti (talvolta cattivi) della gente, che li raggiungono mentre camminano per strada, indossando le necessarie protezioni anti UV.
Il loro mare è una magnifica distesa notturna, hanno un cielo buio ma ricco di stelle, e c’era una coraggiosa dolcezza nel loro raccontarsi senza remore a me: fino a quel momento una sconosciuta.
“Scriviamo un libro” ho promesso a Valentina in quel giorno di inizio estate, su suggerimento di Michele. Ed eccoci qui.
Il mio nuovo romanzo esce ad aprile.
Tutto programmato e quasi due anni di lavoro. Ma poi questa storia mi hai raggiunta e qualcuno, molto tempo fa, mi aveva detto: “bisogna scrivere solo le storie che ci comandano”.
Non posso che dargli ragione.
Ci sono storie che non avevi previsto e a un certo punto della tua vita ti afferrano per scuoterti forte e chiederti di farle vivere. Una necessità che, per chi scrive, è impossibile da ignorare e per certi aspetti ultraterrena. Questa volta era davvero potente e forse perché forte delle tante voci inascoltate delle persone che voi non avete ancora conosciuto: gli “appartenenti al buio.” Coloro che amano, studiano, lavorano e si battono ogni giorno come noi, solo che lo fanno nell’oscurità.
Perché non li conoscevamo ancora?
Perché la loro malattia genetica è molto rara e nessuno ne parla. Quando camminano per strada di giorno, inevitabilmente coperti da capo a piedi, vengono additati come “strani”. Devono utilizzare delle protezioni speciali durante le ore diurne, per sopravvivere. Molti non sanno che la maggior parte di loro possono godere dei colori reali del giorno soltanto per pochi minuti: all’alba e al tramonto. Brevi istanti dorati in cui i raggi del sole non possono danneggiarli.
Pochi mesi dopo la prima telefonata con la donna straordinaria che ha ispirato “La luna del Mattino”, il libro viene stampato per un’anteprima al Salone del Libro di Torino, adesso arriverà nelle librerie ed è già disponibile online sul sito dell’editore Whatson.
È una storia vera, che potrebbe essere quella di ognuno di noi. Una famiglia affronta il dramma improvviso della malattia, trovando salvezza nell’amore. Ed è anche la storia di una bella (e insperata) umanità, fatta di persone come voi: ancora capaci di tendere una mano per tirare fuori dalla paura e dalla solitudine chi ne ha bisogno.
Immensamente bella è l’umanità che ho conosciuto scrivendo questo libro. Quindi grazie.
A tutti coloro che sono coinvolti in questo progetto e hanno dato il loro contributo con il proprio cuore ed energia. Dalle persone XP che mi hanno trasmesso la loro inestimabile testimonianza, a Ivan Alemanno, l’editore di Watson che ha aderito questo progetto mettendoci le sue risorse, anche economiche. E grazie anche a Te, che hai letto fino in fondo questo post e forse deciderai di acquistare il libro.
https://watsonedizioni.it
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La luna del mattino