“AGGIUNGI UN POSTO IN FAVOLA” di BRUNO VOLPI. Sinossi

La raccolta di racconti “Aggiungi un posto in favola” edita da LCE (Laura Capone Editore) segue di due anni il  primo volume di letteratura per ragazzi proposto da Bruno Volpi, “Mamma, ti racconto una storia!”, pubblicato sempre da LCE nel 2019.

Nella prefazione l’autore afferma la sua convinzione che a tutti, almeno una volta nella vita, sia successo di desiderare di far parte di una favola: quando si è bambini, e di favole ci si nutre quasi quotidianamente, ma, certamente, anche da adulti, quando, soffocati dai problemi e dalle preoccupazioni della vita, si vorrebbe possedere una bacchetta magica per rendere semplici e a lieto fine le vicende quotidiane.

Il libro raccoglie sei favole caratterizzate da un comune denominatore: la possibilità di far nascere qualcosa di buono anche quando si affronta una situazione pesante, che sembra talvolta difficile da superare. Perché a tutti, e in qualunque età della vita, può capitare di vivere l’esperienza della malattia, di una situazione invalidante, della solitudine, del distacco da un amico o di una qualunque forma di discriminazione.

Ed è proprio in queste situazioni che un’opportunità di riscatto può davvero rappresentare quel “posto in favola” che aiuta a cambiare prospettiva nel modo di guardare la vita e, conseguentemente, di viverla, come dimostrano di saper fare i protagonisti delle favole presenti nella raccolta.

Marta la sarta e il paese delle bambole di pezza

Il piccolo paesino montano di Borghetto di Sopra si sta spopolando. 

L’ultima abitante che si ostina a non voler abbandonare il paese è Marta, l’anziana sarta che per anni ha cucito gli abiti feriale e delle grandi occasioni di tutti i popolani, adulti e bambini.

Marta, quasi come passatempo, inizia a riprodurre in stoffa i pupazzi di tutti coloro che avevano abitato il paese prima che si spopolasse: così, pensa, non si sentirà mai sola e farà rivivere in un modo nuovo e originale il suo paese ormai fantasma.

Willy, il vecchio Jack e la gang dei randagi

Willy è un delizioso gattone, pieno di energie e di voglia di socializzare. Il suo sogno, però, è di essere un cane. Si comporta come un cane, abbaia come un cane, ha come migliore amico il cane dei figli del sindaco del paese.

Sfortunatamente, questo suo comportamento sconvolge i già fragili equilibri tra i rappresentanti delle due specie animali all’interno del quartiere, tanto da chiedere che Willy sia cacciato. 

Solo il vecchio Jack, un gatto molto esperto, che conosce il mondo per aver viaggiato in vari continenti, sembra comprendere le aspirazioni di Willy e sarà al suo fianco in una missione assai rischiosa: aiutare il quartiere a liberarsi di una gang di cani randagi che terrorizzano i suoi abitanti a due e quattro zampe.

Gedeone, il mulo pigrone

Gedeone è un giovane e simpatico mulo che il signor Lorenzo ha acquistato per utilizzarlo per trasporti pesanti, come, ad esempio, la legna tagliata nel vicino bosco.

Gedeone, però, di lavorare sembra non averne assolutamente voglia. Preferisce di gran lunga correre libero per i prati con Filippo, il giovane figlio di Lorenzo. I due sono molto legati e, quando Lorenzo decide di vendere Gedeone per acquistare un mulo meno pigro, Filippo è disperato.

Fortunatamente l’acquirente è il signor Umberto, un bravo allevatore che abita nella vicina città e promette a Filippo che potrà spesso far visita a Gedeone. Sarà durante una di queste visite che Filippo scoprirà che due lavoranti stanno organizzando un furto degli animali.  Ma come fare per impedirlo?

I passeri del signor Giovanni

Il signor Giovanni è un anziano e distinto signore che abita in un grattacielo di fronte al grande parco giochi nel centro cittadino. Ogni giorno scende al parco, si siede su una panchina e subito è circondato da un gruppo di passeri che gli tengono compagnia fino a quando non rientra a casa.

Giovanni inizia a parlare a questi uccellini e loro sembrano ascoltarlo. Ogni giorno legge loro una favola e i passeri cinguettano felici.

Giovanni però si ammala di Covid, viene ricoverato, passa diversi giorni in terapia intensiva, poi, fortunatamente, la sua salute migliora e può essere trasferito in una camera di degenza normale. Ma anche durante tutto il periodo di degenza, gli affezionati uccellini troveranno il modo di non lasciarlo solo.

Come una bolla di sapone

Francesco sta percorrendo il viale dei tigli, come è solito fare ogni giorno per tornare a casa. Non si tratta, però, di un giorno come gli altri. La visita dal cardiologo ha evidenziato uno stato di salute abbastanza critico. Ottant’anni passati, due infarti alle spalle. La sua vita potrebbe essere appesa ad un filo.

Si sente affaticato, solo, senza più voglia di vivere. Profondamente triste, per aver dovuto chiudere la libreria che la limitata salute non gli permetteva più di gestire. Incapace persino di attraversare un incrocio, si abbandona su una panchina.

In strada, una giovane inizia uno spettacolo con grandi bolle di sapone per guadagnare qualche offerta. Appena soffiate, si librano nell’aria, volteggiano, ad un certo punto scoppiano. Sembrano la parodia del suo cuore malato.

D’un tratto, però, una bolla molto più grande inizia a volteggiare senza mai scoppiare. Francesco la segue salire verso il cielo, fino a quando non scompare dalla sua vista. Chissà, forse anche il suo cuore potrebbe avere una chance di non scoppiare, come la grande bolla? 

Un sorriso a rotelle

Livia e Alina sono amiche da quando hanno iniziato a muovere i primi passi. In realtà Alina non ha mai iniziato: una brutta malattia l’ha resa incapace di utilizzare le gambe e costretta su una sedia a rotelle già da piccola.

Quando, al termine della scuola primaria, la famiglia di Livia si trasferisce in città, le loro strade iniziano a divergere. Alina avverte in modo più dramamtico la sua disabilità e solo il nuoto sembra offrirle un’occasione di riscatto: frequenta con passione i corsi paralimpici e si guadagna un posto nelle finali regionali.

Livia, nel frattempo, frequentando il canile municipale, conosce Schizzo, un simpatico e vivacissimo bastardino: ogni sabato lo porta al parco a sbizzarrirsi in corse pazze.

Un tragico investimento produrrà al povero Schizzo un’invalidità che ricorderà a Livia l’amica Alina e le farà avvertire la necessità di recuperare quel loro rapporto che sembrava indissolubile.