NEVICATA
Nevica: l’aria brulica di bianco;
la terra è bianca; neve sopra neve;
gemono gli olmi a un lungo mugghio stanco:
cade del bianco con un tonfo lieve.
E le ventate soffiano di schianto
e per le vie mulina la bufera:
passano bimbi: un balbettio di pianto;
passa una madre: passa una preghiera.
GIOVANNI PASCOLI, Myricae 1894
Due quartine di endecasillabi piani; rime alterne ABAB CDCD; notevole la rima interna delle due sdrucciole ‘nevica/brulica’. Allitterazioni: la B (brulica bianco bianca…); la V di nevica, neve, lieve, ventate, vie. Sintassi franta, pausata e paratattica. Pascoli accosta elementi visivi e acustici. Climax: passano bimbi, passa una madre, passa una preghiera (metafora forte).
Che magnifici versi, non a caso del mio poeta preferito, Giovanni Pascoli, che tanto risente di quelli del suo maestro, Carducci, che intitola proprio così, «Nevicata», una delle sue «odi barbare». grazie.