Agenzia DIRE: Allarme giaguaro: in Centro e Sud America ne restano solo 160mila esemplari

giaguaro foto wwf

Sono minacciati da incendi, deforestazione e bracconaggio. Il 29 novembre è la Giornata dedicata a loroCondividi su facebook Condividi su twitter Condividi su whatsapp Condividi su email Condividi su print

ROMA – Negli ultimi decenni la foresta amazzonica “è stata depredata: deforestazione, di cui circa l’80% di matrice illegale, costruzione di nuove e moderne infrastrutture, e non ultimi i devastanti incendi, che non lasciano scampo agli animali selvatici, sono i fattori che mettono a rischio il polmone verde del pianeta”. Lunedì 29 novembre si celebra la Giornata Internazionale del giaguaro e in questa occasione il WWF racconta come il giaguaro (Panthera onca) abbia visto ridursi negli ultimi anni il suo areale di più del 50%. A questo è necessario aggiungere il declino delle prede, che diminuisce la disponibilità di risorse per questa specie.

Ma questa è solo la punta dell’iceberg: a minacciare la sopravvivenza di questo straordinario felino, presente in 18 Paesi dell’America centrale e meridionale, “è ancora oggi la persecuzione diretta da parte dell’uomo”. Negli anni 60 e 70 del secolo scorso “è stata compiuta una vera strage: migliaia di animali venivano uccisi ogni anno, soprattutto per il commercio di loro parti del corpo utilizzate nella medicina tradizionale”.

Nonostante l’entrata in vigore nel 1973 della CITES la Convenzione internazionale che regola il possesso e il commercio di specie minacciate di estinzione, “ad oggi il bracconaggio rappresenta ancora una drammatica criticità per il giaguaro, ricercato al mercato nero anche per sostituire specie divenute più rare come la tigre”. Inoltre, sono in aumento le predazioni di bestiame domestico, a causa del calo delle prede selvatiche. Una situazione che inasprisce purtroppo i conflitti con le comunità locali.