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Eccoci tornati alla poesia di Cristina Biolcati, al sesto appuntamento che ci permetterà di conoscere ancora più in profondità l’estro creativo di questa scrittrice.

Come “Meriggio”, “Tracce di te (a mio padre)” e “Salsedine”, anche “Dimmi soldato” è un inedito, per il quale ringrazio ancora una vol-ta l’autrice.

Siamo a novembre, un mese malinconico per antonomasia e in questa lirica il protagonista è un soldato che non potrà mai scordare la guerra vissuta. 

Un pesante fardello da portare sulle spalle: quali pensieri lo attraversavano mentre si trovava tra le trincee?

Quali sensi di colpa hanno pervaso la sua persona ricordando chi a casa lo aspettava speranzoso?

Cristina Biolcati

E quali le ripercussioni psicologiche di un conflitto che da esterno e terreno è divenu- to interno e profondamente doloroso?

Cristina Biolcati, scrittrice e poetessa ferra-rese e padovana d’adozione, da anni ormai ci fa sognare e riflettere con i suoi racconti e con le sue liriche (per e con entrambi si è aggiudicata numerosi premi letterari); di re-cente abbiamo potuto leggere il suo primo romanzo thriller “Le congetture di Bonel-li” (Delos Digital), ad inizio estate l’abbiamo ritrovata nel racconto breve “Al riparo dai so-gni” (Officina Milena, per la nuova colla-na Milena in love), ne “Il castigo dell’acqua” (il cui ricavato va a sostenere “Sorriso in viaggio”, associazione che supporta i bambi-ni malati e le famiglie che devono affrontare spese di viaggio e assisterli nei continui spo-stamenti per le visite specialistiche) e nel nuovo romanzo breve “Il suono delle sue ferite” (Delos Digital Passport).

Dimmi soldato se quello che senti

somiglia soltanto a un’eco di storia.

Se ancora ricordi l’odore dei fossi,

ferroso e ramingo, fra i fuochi caduti

insieme agli amici, nelle strette trincee.

Dimmi soldato se ancora la tieni

la testa reclina; se sempre ti pieghi

e raggiungi carponi la meta agognata.

Se nella penombra rivedi tua madre,

con gli occhi esangui e le preci

e la sua voglia di farsi abbracciare.

Dimmi soldato se tuttora ti penti

per le ore sottratte a quel padre malato

e ai fratelli cresciuti come foste stranieri.

Se sono le bombe a svegliarti nel sonno

e la guerra in ogni luogo ti attende,

in questa landa desolata.

Rebecca M.