Scena terza

Il frutteto, appena schiarito dalla luce dell’alba.

Oreste, Amalia, Berta.

(Oreste è seduta per terra, sopra una coperta floreale)

voce di Dino:

(17)

a Gli incontri fra Amalia e l’orsa

b Sono diventati nove decine.

a Il tempo è passato ben di corsa,

b Discutendo sulle cose divine.

a Così l’estate è ormai trascorsa,

b Colorando di oro le colline.

c Sulla coperta floreale distesa

c Ci sarà fra loro grande intesa.



(Oreste tende l’orecchio. Si sente un cinguettio)

Oreste: Davvero? Che bello! (sorride)

(Amalia appare, fra la solita nebbia. Ha una veste blu oltremare)

Amalia: Buongiorno, Oreste! (le dà un bacio sulla guancia)

Oreste: Buongiorno, Amalia! Vieni a sederti qui con me.

(Amalia va a sedersi al suo fianco. Tocca il lapislazzuli, sorridendo in modo distratto)

Che bella pietra. Lapislazzuli. Sono felice che vi siete conosciuti meglio.

Amalia: Come fai a saperlo?

Oreste: Eh, carissima, fa parte del mio lavoro sapere tutto quel che fai e cosa ti succede. A volte, per sapere quel che fai, mi basta sentire un cinguettio.

Amalia: Quindi sarò davvero io a compiere la grande impresa… la cosa mi mette un po’ d’ansia. Non mi sento all’altezza.

Oreste: Sdraiati, amata Amalia. A pancia in su.

(parlando lentamente, disegnando con le mani le forme del corpo di Amalia)

Chiudi gli occhi e rilassati. Senti quanto pesa il tuo corpo. Sembra un sasso che cade sul fondo del mare.
Senti il tuo braccio destro, come se non ci fosse nient’altro nel tuo corpo oltre il tuo braccio destro. Cerca di visualizzarlo nella posizione in cui si trova adesso. Guarda più in giù, ed ecco la tua mano, con tutte le sue caratteristiche. Dalla mano passa al polso, e sali lentamente sino al gomito. Osserva ora il tuo avambraccio. Vivilo nella sua forma. Brava, Amalia.
Tutto il tuo braccio è rilassato, senza intervenire, senza nulla fare, senza nulla volere. Senti come diventa pesante, sempre più pesante. Lasciati guidare da questa sensazione. Il braccio è sempre più rilassato, più pesante. Più pesante, più rilassato.
Lasciati cullare da questa sensazione, in uno stato di assenza di pensieri, assenza di desideri e di aspettative. La tua mente è distaccata. Passiva. Il tuo braccio destro è pesante. La tua mente è distesa. Sei profondamente rilassata.
Lasciati andare. Senti soltanto il tuo braccio destro. ‘E tutto così semplice. Col tuo braccio destro puoi spostare, senza sforzo, un intero deserto. Col mignolo della tua mano destra puoi fermare un intero esercito. Col palmo della tua mano destra puoi reggere una montagna!
Ora sei rilassata, e senti quanto sia piacevole sapere dominare, tutta la tua energia. Sei tranquilla, perché finalmente puoi godere di questa consapevolezza.

(le bacia la fronte, poi gli occhi, poi la bocca)

Apri gli occhi, adorata mia.

(Amalia si mette seduta. Guarda il braccio destro e lo tocca con la mano sinistra. Apre e chiude la mano destra. Guarda a lungo Oreste. Berta arriva e va a sedersi vicina a loro due, senza destare alcuna reazione, continuando a leggere in silenzio.
Amalia si mette in ginocchio, Oreste si alza e le accarezza i capelli. La prima si inchina, si risolleva e dà un pugno per terra con la mano destra. Un grande chiarore illumina tutta la scena. Dopo qualche secondo si sente un fragoroso tuono. Berta posa una mano sul petto, con aria spaventata. Buio.)

voce di Dino:

(18)

a Dotata ora di super poteri

b La nostra eroina è assai reale!

a Però, per capire se sono veri,

b Voglio assistere al suo rituale.

a Se gli amici non sono sinceri,

b La loro amicizia non è leale!

c Confesso, allora, che sono curioso,

c E di Oreste un po’ invidioso.