All’appello sono chiamati almeno 25 milioni di contribuenti, che entro il 16 dicembre 2021 dovranno pagare il saldo Imu 2021. Quest’anno, purtroppo, intorno al pagamento della tassa sulla casa c’è molta confusione: sono molti gli immobili che sono stati esentati. Altre persone, invece, dovranno passare alla cassa e mettere mano al portafoglio e provvedere a pagare quanto compete loro di Imu.

Stando alle prime previsioni, lo Stato grazie al versamento dell’Imu dovrebbe riuscire ad incassare la bellezza di 19,6 miliardi di euro. Un bel tesoretto, che arriva proprio a ridosso delle vacanze di Natale. Ma proviamo a vedere chi deve pagare e chi, invece, è esonerato dal pagamento.

Imu 2021: un saldo da pagare ad ogni costo!

La pandemia, che è scoppiata lo scorso anno, ha imposto una serie di lockdown, come molti ben ricorderanno, scombussolando completamente le abitudini degli Italiani. Molte attività sono rimaste chiuse e sono state bloccate le esecuzioni degli sfratti. Per questo motivo molti proprietari di immobili sono stati esonerati dal pagamento delle rate Imu per il 2021. Di questa esenzione ne hanno beneficiato i proprietari di beni strumentali, che utilizzano questi immobili per svolgere un’attività imprenditoriale e che abbiano registrato un fatturato in calo del 30% rispetto al 2020.

Un altro cambio di programma molto importante, invece, arriva per le famiglie, alle quali non sarà dato il permesso di sdoppiarsi in due case differenti per evitare il pagamento dell’Imu. Nel caso in cui ci sia un immobile intestato alla moglie ed uno al marito, il Decreto Fiscale ha stabilito che sia possibile ottenere l’esenzione prima casa solo e soltanto per un’abitazione. Questo anche se i coniugi hanno la residenza in due Comuni diversi. A fare il punto su questa prassi familiare (cioè prendere la residenza in due comuni diversi per risparmiare sull’Imu) ci ha pensato anche la Corte di Cassazione, che con una sentenza molto restrittiva ha sostanzialmente obbligato a pagare due volte l’Imu una famiglia che risiedeva in su abitazioni diverse.

Imu, chi deve pagare il 16 dicembre!

Come anche gli scorsi anni, sono esentati dal pagamento dell’Imu le prime case. Sempre che non facciano parte delle categorie A/1, A/8 ed A/9 o che siano considerate di lusso. Generalmente l’aliquota sull’immobile principale è del 4 per mille e la detrazione è pari a 200 euro. Ricordiamo, comunque, che le regole sul versamento sono delegate ai singoli Comuni, che le devono pubblicare sul sito del Dipartimento delle Finanze entro il 28 ottobre di ogni anno. Nel caso in cui questo non fosse avvenuto, sarà necessario fare i calcoli applicando le aliquote dell’anno precedente, quindi quelle del 2020, che in questa situazione prevede la valutazione della rendita catastale per il 5% moltiplicando il risultato per il coefficiente dell’immobile. Sarà, poi, necessario applicare le aliquote stabilite dalle singole amministrazioni comunali.

Attenzione, comunque, che è anche tempo di rimborsi. Quanti avessero provveduto a versare la rata di giugno dell’Imu, benché ne fossero esenti, potranno richiedere il rimborso al Comune dove sono collocati gli immobili. Stando a quanto riporta l’Uil, mediamente per una seconda casa collocata in provincia sarà necessario pagare 1.070 euro, la cui metà doveva essere versata a giugno. In grandi città come Roma la cifra da pagare potrebbe arrivare anche a 2.000 euro. L’aliquota media che viene applicata sulle seconde case è pari al 10,6 per mille. Molti Comuni c’è anche l’ex addizionale Tasi, che era stata introdotta per finanziare le detrazioni per le abitazioni principali.

Fonte web

https://www.trend-online.com/risparmio/imu-saldo-16-dicembre/