Vi è mai capitato di sentire che stata vivendo nell’epoca sbagliata? Vi è mai capitato di avere nostalgia per luoghi che forse non esistono? Avete mai pensato che a volte il confine tra la realtà e il sogno è così labile da confondersi? Se avete risposto di sì a tutte e tre le domande probabilmente non siete pazzi, ma avete dentro di voi parte di quello spirito che a suo tempo mosse gli artisti simbolisti.

In un’epoca in cui la scienza stava prendendo sempre più piede i simbolisti, come antichi sacerdoti si riunivano per proteggere il mistero di un mondo che andava scomparendo, un mondo fatto di creature soprannaturali, timori ancestrali e forze inesplicabili nascoste nel profondo dell’animo umano e invisibili ai sensi. Forse folli lo erano per davvero, ma io preferisco considerarli sognatori, come tutti gli artisti del resto, ma un po’ di più.

IL SIMBOLISMO: PROTAGONISTI E OPERE RIASSUNTI IN DUE MINUTI (DI ARTE)
1. Il simbolismo è un movimento artistico e culturale che nasce in Francia nella seconda metà dell’Ottocento coinvolgendo arti figurative, poesia e musica. La sua data di nascita ufficiale è il 18 settembre 1886, data in cui il poeta Jean Moréas pubblica sul quotidiano francese “Le Figaro” il Manifesto Simbolista ma le prime manifestazioni del movimento risalgono già agli anni Sessanta dell’Ottocento.

2. Il Simbolismo nasce in contrapposizione al realismo, con l’obiettivo di penetrare al di là delle apparenze del reale. Per semplificare al massimo: per gli artisti simbolisti la realtà autentica non va individuata nell’esistenza oggettiva delle cose ma nelle idee; per i simbolisti l’essenza della realtà non sta in ciò che si vede con gli occhi ma in ciò che si percepisce con l’anima.

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