Racconti: LA FRUSTRAZIONE E LA SODDISFAZIONE, di Gregorio Asero

Siamo in una società popolata da qualunquisti. Certo qualcuno che si salva sicuramente c’è, ma ormai sono psicologicamente preparato a tutte le notizie dei giornali. 

Non mi stupirei se (faccio per dire ovviamente) si venisse a sapere che il Presidente del Consiglio riciclasse i miliardi della mafia e della droga o che il Vaticano finanziasse le fabbriche di armi (sempre per dire ovviamente) o se al Quirinale si scoprisse che il Presidente della Repubblica organizzasse incontri sado/masochisti (sempre per dire ovviamente, non si sa mai come vanno a finire certe affermazioni) 

Questa nostra è una società avvelenata in cui ormai non si chiede al potente di turno che faccia la cosa giusta, ma piuttosto che scopra le cose ingiuste che compie l’avversario politico. Mi sembra di capire che ogni “categoria” pensi solamente a salvarsi dalla rovina, senza preoccuparsi di rovinare il prossimo. 

Quindi sono qui a tirare avanti la mia miseranda vita e a cercare di studiare il comportamento dei miei simili, senza per altro capirci nulla. Lo so, non sono uno scrittore famoso o uno psicologo affermato e tanto meno lo diventerò, ma tant’è mi diverte studiare la gente e la società nel suo complesso di insiemi. 

Tiro avanti così, ogni tanto mi sfogo a scrivere qualcosa che non servirà a nulla, poi mi commuovo per qualche strana notizia e in fondo in fondo arrivo pure a pensare che il mondo è anche buono. 

La mia età è quella di una persona che ha smesso di pensare di essere immortale e quando sento dagli amici che qualche amico ci ha preceduti in un mondo migliore, mi viene quasi invidia e provo un sottile piacere a pensare che non manca poi molto al fatto che a breve lo potrei raggiungere. Vedo di avere meno strada davanti al mio futuro che non quella che mi sono lasciato alle spalle e noto pure che il tempo ha preso un’accelerazione improvvisa, ma tant’è questa è la vita. 

Mi conforta sapere che forse l’ultimo pezzo di strada che sto percorrendo, la sto percorrendo con persone tutto sommato sincere. Non ho parole, davvero….non ho parole, anche se penso di essere uno scrittore, non ho parole per ringraziare, tutto sommato, i miei genitori che mi hanno messo al mondo. Grazie vita!

da “PENSIERI SOSPESI.”

di Gregorio Asero 

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