Come è forte il rumore dell’alba!
Fatto di cose più che di persone.
Lo precede talvolta un fischio breve,
una voce che lieta sfida il giorno.
Ma poi nella città tutto è sommerso.
E la mia stella è quella stella scialba
mia lenta morte senza disperazione.

SANDRO PENNA

Un’unica strofa di 7 endecasillabi piani regolari, con due rime: alba/scialba e persone/disperazione. Notevole la sinestesia udito/vista il rumore dell’alba. La lirica descrive un paesaggio cittadino, strano e assorto; negli ultimi due versi l’atmosfera scialba diventa il presagio della ‘lenta morte senza disperazione’ del poeta. Lirica triste, insolita in un poeta solare, con ‘la gioia di vivere’ come Penna.