È sparito. Qualsiasi cosa gli sia successo, a Parker sembra un brutto segnale. Quell’uomo è scappato via con dentro una paura da morire, nemmeno avesse visto la morte in faccia. E se fosse così? I pensieri si accavallano, mentre la speranza di ritrovarlo si va affievolendo; quando, improvvisamente, il detective vede l’uomo con i capelli corti, fermo sul marciapiede, dall’altra parte della strada, con i passanti che alternativamente lo coprono. L’uomo è in balia delle sue angosce, e quel suo sguardo rivolto a Parker ha in sé una forte, quanto disperata richiesta di aiuto. Troppo Tardi. Il suo capo viene trapassato da una parte all’altra da due proiettili, mentre tutte le sue funzioni vitali di colpo cessano di esistere. L’uomo, crolla per terra. Dinanzi a lui si crea il panico, le persone vicine urlano e scappano via terrorizzate. Parker, estrae la pistola e attraversa di corsa la strada. Avvicinatosi all’uomo con i capelli corti, gli basta un’occhiata per rendersi conto che ormai non c’è nulla da fare; sulla tempia sinistra sono visibili i fori d’entrata dei due proiettili, sparati dalla solita arma munita di silenziatore. Il detective va a visionare la zona da dove sono pervenuti gli spari; un gesto dettato più dall’istinto, che dalla vera possibilità di rintracciare il killer. Sul luogo del delitto arrivano le prime auto della polizia. Al suo ritorno dalla perlustrazione, Parker vede l’amico Golden.

«Ciao.»

«Da non crederci, ci incontriamo sempre» dice con tono sarcastico il tenente di polizia.

«Dimentichi il nostro lavoro» risponde Parker.

«No, che non lo dimentico, sei tu che non ammetti mai il tuo coinvolgimento in queste storie.»

«Non è sempre così; tante volte abbiamo collaborato insieme.»

«Come al solito sei fin troppo generoso. Cosa mi dici di questo?»

«Non lo conoscevo a fondo» risponde il detective, volgendo lo sguardo sul corpo riverso per terra coperto da un telone.

«Come il barista, giusto?»

«Proprio così!»

«Mi chiedo perché ogni volta mi devo sforzare a salvarti il culo, quando da parte tua ricevo solo umiliazioni.»

«Questo non te lo lascio dire, perché tra noi c’è vera amicizia, ed è quello che conta maggiormente.»

«Perché sto ad ascoltarti!»

«Vado a bagnarmi la gola; hai ancora molto da fare?»

«No, non credo.»

«Fai con comodo, io vado a rilassarmi in quel bar qui vicino» dice Parker, accennando un sorriso.

«La vuoi sapere una cosa? Riesci sempre ad averla vinta.»