Racconti: IL MIRACOLO DI NATALE DEL PICCOLO ZUFOLAIO, di Rosa Cozzi

Buongiorno e buona vigilia!

<< IL MIRACOLO DI NATALE DEL PICCOLO ZUFOLAIO >>

Viveva sulle colline di Bethléem, tanto. ma tanto tempo fa, più di mille e mille anni, un bambino nato muto dalla nascita, molto povero, guardava 

le pecore, mentre il suo papà andava in paese a vendere il latte e il formaggio…..

Quella sera, Joshua, così si chiamava, era solo seduto sulla panca vicino al fuoco, aveva fame, ma aspettava suo padre che tornasse, e che portasse un poco di pane.

Come tutte le sere ,provava a suonare con un piccolo zufolo che  suo padre gli aveva costruito con le sue mani, che con tanto amore e pazienza gli aveva insegnato a suonare.

Era molto tardi, ma Joshua non aveva paura, non sentiva nessun rumore, e se qualche malintenzionato fosse entrato nella casupola non l’avrebbe aggredito.

Con le sue piccole dita sapeva suonare delle meravigliose melodie, e tutte la gente che passava davanti alla sua casupola si fermava ad ascoltare incantata.

Quella sera Joshua suonava e suonava, e cercava di resistere alla morsa della fame suonando . Si rendeva conto che era tardissimo, e che il padre non era ancora rientrato.

Un chiarore improvviso, lo sveglio da quel sonno che lo aveva fatto appisolare, e alzatosi di scatto usci dalla porta barcollando, dovette nascondersi gli occhi, quel chiarore sembrava invitarlo a seguire la sua scia luminosa. 

Allora Joshua rientro nella capanna, prese il suo zufolo, e la sua ruvida mantella per proteggersi dal freddo, e si incammino seguendo la stella cometa. 

Cammina, cammina , arrivò nei pressi di una capanna,  si avvicinò alla mangiatoia, dove erano riuniti diversi pastori, ognuno commentava e scuoteva la testa, guardando una piccola donna che aveva tra le braccia un neonato sbraitante e rosso in volto, l’uomo accanto a lei guardava impotente la scena, ognuno diceva la sua ma nessuno riusciva a calmare quel piccolo bambinello, che piangeva disperato, forse aveva fame e freddo,  allora Joshua si tolse il mantello e ci coprì il piccolo .

Sembrava tutto irreale, allora Joshua prese il suo piccolo zufolo, e incominciò a suonare una delle sue meravigliose musiche che inventava al momento.

Più suonava e più gente arrivava, ma lui continuava, come se sentisse che stava suonando qualcosa di meraviglioso, e come per miracolo il piccolo neonato smise di piangere e si addormentò nelle braccia della sua mamma.

La giovane mamma si avvicino a Joshua, per ringraziarlo, perché il suo piccolino si era finalmente addormentato con la sua musica.

E Joshua la guardava beato, perché lui era orfano e non aveva mai conosciuto una donna da vicino, era affascinato da questo dolce viso, da cui traspariva purezza d’animo, la giovane mamma gli fece una lieve carezza sulla guancia e dandogli un bacio sulla fronte, gli disse:

<< Che tu sia benedetto da Dio, chiedi e ti sarà dato >>

Allora Joshua parlò per la prima volta ringraziando la dolce signora, dicendo : <<  Grazie mia dolce signora della sua benedizione >>… 

Un oh!!  di stupore usci dalla bocca di tutte le persone  presenti nella capanna, tutti parlavano dicendo: << miracolo >>.

Conoscevano Joshua da sempre ed erano a conoscenza del suo mutismo, e sapevano che non aveva mai pronunciato una sola parola sin dalla sua nascita.

Allora tutti i pastori si inginocchiarono davanti a quella Signora e al suo pargoletto che dormiva beato, e al suo papà che vegliava il suo sonno.

E tutti gioiosamente cantavano ”  Alleluia, Alleluia, e nato il divin bambino “.

Era la notte di Natale,e Joshua ebbe il suo “miracolo”, e suo padre che nel frattempo era arrivato, augurò “Buona nascita “ e a tutti “buon Natale, buon giorno di Natale.”

di Rosa Cozzi

da “Ci sono ancora le favole “

DL. 1941/633