Racconto di Natale, di Daniela Cobaich Mascaretti

Racconto di Natale

Naturalmente, come il sole sorge ogni giorno: “ La famiglia riunita “  si dedicava all’Albero il pomeriggio della vigilia!

Finite le corse pazze per regali e cibarie, restavano tutti insieme a decorare Albero e Presepe…non mancavano dispute e risse.

Si iniziava con la solita frase innocua “ chi va in cantina a cercare?”

Mmmmmmm avevano tutti altro da fare…io vado a scrivere i biglietti di Natale…io devo finire la torta…i pacchetti da incartare…

Venivano impacchettati sempre regali in più per supplire alle mancanze di Babbo Natale e c’erano sempre pacchi segreti da nascondere fra i rami all’ultimo minuto. Quando finivano i regali

s’impacchettava qualsiasi cosa, di solito i soprammobili più strani!

La nonna ci cadeva sempre…terribile…ci credeva veramente e non voleva mollare i miei orecchini di diamanti, inopportunamente incartati con carta della gioielleria!

Continuava a ripetere: c’era il mio nome, erano sotto l’albero 

“ sono miei “. Dovetti cedere una spilla, un anno le tocco una zuccheriera d’argento…patrimonio dei regali di nozze!

Ma testarda continuava a ripetere come un mantra: è mia, è mia!

La teneva stretta guardandoci male è così gliela lasciammo, non potendo staccarle le dita…

Finalmente uno decideva di fare l’eroe: scendeva nella stanzetta dove finiscono gli oggetti non più amati… che devono fare qualche anno di galera polverosa per essere buttati… strappati via!

Tre ore di ricerche forsennate ed ecco riapparire il malcapitato con le scatole e l’Albero…rigorosamente ecologico, spelacchiato ma verde…alto quanto bastava per l’arrampicata dei gatti… sempre acquattati fra i rami. Quell’albero è stato nostro compagno per tanti anni…proibito cambiarlo e quando il piccolo di casa è diventato grande…lo ha portato via con se, tesoro prezioso e guai a protestare!

Aperte le scatole, buttati via i pezzi rotti…e il Bambin Gesù?

Niente, accurate ricerche, non c’era e mancavano il bue e l’asinello, il laghetto e il cigno bello.

Il laghetto era un guaio…perché il capo ostinato della casa non voleva rompere nessun specchio…nemmeno piccolino e dovevamo giurare che il sostituto… improvvisamente apparso…era stato trovato nella sua cassetta degli attrezzi, così smetteva di mugugnare…sotto sotto accusandolo di averlo preso per fare chissà cosa!

Niente caprette perché durante l’anno ci giocavano a soldatini!

Per il Bambinello si doveva uscire e andare nelle poche botteghe di presepi, niente supermercati ma cartolerie, dove fra quaderni e penne tenevano le statuette “ l’ultimo giorno volete un Bambin Gesù? “ È tardi sono finiti tutti, chiedete a Babbo Natale…

Piccoli e grandi ad appendere palle con impazienza fino all’alt” :abbiamo scordato le luci “e allora via di nuovo e sedare le risse, c’era sempre qualcuno che voleva la Capanna di legno e chi la Grotta e chi correva a comprare metri e metri di tanto cielo stellato…così azzurro

con tutte quelle stelline!

Il muschio vero non c’era più, regalo insperato. Anni prima c’era la battaglia a tirarselo addosso, lo sostituiva una brutta erbetta secca venduta in pacchetti è sparsa abbondantemente su tutto.

In quel momento scattava il racconto del nonno: noi si andava ogni anno in bosco Siana a raccogliere muschio tenero e verde! E tutti in coro… “ si , ma lo dici tutti gli anni!

Ora era tutto pronto. L’albero sfavillante, l’angioletto in equilibrio sulla Grotta…aveva vinto sulla Capanna, una stella di carta gialla in cima sul ramo più alto…il puntale nella corsa a chi doveva metterlo…era finito rovinosamente per terra!

Ogni anno veniva comprato nuovo più bello…Il Bambinello un orribile bambolotto fuori misura supplicato a lungo alla bambina della casa!

L’asino e il bue: due sassi di fiume!

E poi via alla Messa di mezzanotte dove oscillavamo sui banchi stanchi in preda al sonno… ma Magico era il Natale!

Daniela Cobaich Mascaretti 

Manarola —fotografia di Ida Sandoli