Occhi disadorni nel cognome d’un’oscurità latente ove un legno grezzo prende longilinea forma d’un “ammicco” di figura. L’oracolo d’un fotogramma chiede un manto d’azzurrità ove frangere madreperlacei suoni d’un fermento in controluce. Sintomi inconsci richiami trasalenti nella cadenza d’un sogno perfetto addensano vertigini ove un baleno divenuto autentico accosti audacia al momento @Silvia De Angelis 2021