BRUNELLA GASPERINI, e l’educazione sentimentale negli anni ’60, di Laura Boero

Da ” Si riparano ricordi “

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Avete letto bene, sentimentale, non sessuale.

Io, la mia educazione sentimentale l’ho ricevuta attraverso le pagine dei settimanali femminili che mia madre comprava.

Uno su tutti Annabella. 

Ho imparato a leggere presto, prima di andare a scuola, ho cominciato con mio padre che mi comperava il Corrierino dei Piccoli, dove leggevo le avventure del signor Bonaventura ed ho proseguito con Annabella, che mia madre comprava tutte le settimane. 

Lei pensava che la sfogliassi e mi lasciava fare, in realtà io la leggevo avidamente tutta, mi deliziavo dei gossip sulle case regnanti (erano i tempi del ripudio della povera Soraya ! ) ma soprattutto seguivo la Posta del Cuore, dove ricevevo i primi rudimenti su come una signorina per bene dovesse comportarsi nelle varie occasioni.

Io una signorina non lo ero, ma avrei voluto tanto esserlo e settimana dopo settimana mi portavo avanti nel lavoro di apprendimento.

Il mio Guru era Brunella Gasperini, giornalista e scrittrice scomparsa prematuramente nel 1979.

Dire che Brunella rompeva tutti gli schemi è riduttivo.

Era per me una persona speciale, leggevo le sue risposte ai vari quesiti che le venivano posti e mi divertivo anche a seguire la pubblicazione a puntate di alcuni suoi romanzi. 

Quello che diversificava la Gasperini dalle altre sue colleghe del periodo era indubbiamente una malinconia particolare, impregnata da un senso dell’umorismo dilagante, sopra al quale regnava indiscusso un buon senso granitico.

La sua missione nella vita era aiutare gli altri con i propri consigli e prendeva sul serio quello che faceva.

Noi tutte, sue lettrici ( le sue “dementi ” così il marito ci chiamava ) le chiedevamo consiglio sugli argomenti più disparati e c’era chi le telefonava di giorno e di notte.

Eh sì, perchè il numero di telefono era sull’elenco, a disposizione di tutti e se una di noi voleva chiamarla poteva farlo.

Chi non prendeva sul serio era sé stessa, si descriveva stralunata, disordinata, allegra, con una famiglia in parte inventata, in parte no e una marea di “animali umani”, presenze costanti nella sua vita. 

Se avete voglia di leggere i suoi libri, ve li consiglio, fate una ricerchina su Google, cliccate con il ditino su Amazon libri e voilà, vi assicuro qualche ora di distrazione e relax mentale,

Era avanti per i suoi tempi, la Brunella, una specie di femminista ante litteram, innamorata dei giovani e dei loro problemi. 

La dignità della donna, innanzi tutto, seguire i propri sogni, le proprie inclinazioni, piantare i fidanzati di cui non si era innamorati, non aver paura di restar sole.

Mai una famiglia a tutti i costi. Denunciare il marito che picchia, smettere di difendere l’indifendibile.

Tutte le convenzioni borghesi le scardinava lei, con una battuta e una risata. 

Aveva perso una figlia ancora neonata durante la guerra e questa ragazza adolescente, veniva di tanto in tanto riproposta in qualche libro, membro attivo della sua famiglia, insieme al secondo figlio Massimo e alla più piccola, Nicoletta.

Mi aveva colpito sapere quest’indiscrezione sulla sua vita, l’avevo apprezzata ancora di più per come aveva saputo metabolizzare questo dolore. 

Ma l’aveva poi metabolizzato, mi domando ?

I figli in realtà non si perdono mai, anche quelli non nati restano sempre nella nostra testa… un continuo….come sarebbe stato se….F.. fosse nata ? Me lo chiedo spesso ma non ho risposte.

Nel 1974, approdata a Milano, mi ero ricordata di lei ed avevo cercato il suo numero sulla guida.

Eccolo lì mi ero detta, figurati se risponde….e invece mi aveva risposto. 

Sentire la sua voce, inaspettatamente, mi aveva colto alla sprovvista, era come conoscere di persona un amico virtuale. 

Così mi ero sentita in imbarazzo, non avevo saputo cosa dirle ed avevo riattaccato.

Mi sono sempre pentita di questo momento di viltà, soprattutto quando avevo saputo che pochi anni dopo era mancata prematuramente. 

Avrei voluto dirle quanto l’apprezzassi e quanto mi avesse aiutato e invece…

Beh, ci sono cicli nella vita che si chiudono, in questo caso avevo chiuso una ” dipendenza ” che si trascinava da almeno dieci anni, riposa in pace a S.Mamete Brunella, una delle tue dementi, ora anziana, oggi ha scritto di te.   ( Foto presa dal web )