L’uomo e la donna entrano nell’appartamento; lei va ad aprire le finestre dei balconi delle due stanze, ed immediatamente la semioscurità si riaccende di una luce radiosa.

«Come vede, la casa è molto luminosa, sia in estate che in inverno» dice la donna, una bella ed interessante cinquantenne. «Mi creda, per me è la cosa più importante; non andrei mai a vivere in un posto non baciato dalla luce del sole.»

«Già» replica Dario.

«Questo è il salone; lì in fondo, accuratamente separato, c’è l’angolo cottura» la donna invita Dario a seguirla dall’altra parte. «Questa è la camera da letto. Quello è il bagno» dice, riferendosi ad una porta chiusa. «Venga a vederlo, è sufficientemente grande.»

«Sì, non è male» afferma Dario, osservando il bagno. «Certo, per gli ospiti che devono raggiungerlo è un po’ scomodo, visto che sono costretti a passare dalla camera da letto.»

«Sì, forse è l’unica nota negativa dell’appartamento. Ho in mente in futuro di ricavare nel salone un piccolo doppio servizio. Ma, molto più in là … non appena le finanze me lo permetteranno.»

« … certo.»

«Volendo ci si può vivere in due, anche in tre. I precedenti inquilini erano una coppia e il loro pargoletto di quattro anni. Lei verrà a viverci da solo?»

« … al momento sì.»

«Ci starà benissimo. Sempre se le piace.»

«Mi sembra carino … »

«Qualcosa che non va?»

«Be’, la zona non è, come si suol dire, il massimo.»

«Non si fidi delle apparenze, o dei giudizi approssimativi della gente, le assicuro che è un posto tranquillo; nessuno le darà fastidio. Qui troverà persone semplici, genuine. Sarà questione di gusti, ma io le preferisco. Può osservare tutto da qui» dice la donna, raggiungendo e affacciandosi, insieme a Dario, dal balcone del salone. «Come le sembra?»

«Siamo vicini al centro storico della città … molto bello! Pittoresco!» risponde Dario. «Due balconi in un piccolo appartamento, be’, è favoloso.»

«È proprio così» replica la donna.

«Ok. Lo prendo!»

«Sono contento per lei. L’appartamento è semiarredato, non ha che da aggiungere pochissime cose.»

«Sì; una cosa è certa: non lo riempirò come se fosse un deposito.»

«Bene. Queste sono le sue chiavi.»

«Devo darle i soldi, firmare il contratto … »

«Faremo tutto con la massima tranquillità. Ho fiducia in lei.»

« … grazie.»

«Per qualsiasi cosa, mi contatti.»

«Ok. Vorrei chiederle … »

«Sì?»

«Chi ci abita nel palazzo?»

«Come lei già sa, l’intero palazzo è di mia proprietà. A parte lei, ci abitano altri cinque condomini. Tutte persone tranquille, può starne certo. Avrà modo di conoscerli. Di cosa si occupa nella vita, se mi è permesso chiederglielo?»

«Credevo che fosse una priorità per i proprietari di immobili chiedere garanzie ai futuri inquilini» osserva Dario.

«L’avrà capito, sono una proprietaria atipica.»

«Sì, me ne sono accorto. Sono uno scrittore.»

«Davvero?»

«Sì.»

«Perdoni la mia perplessità; è solo che mi ritengo fortunata. Sono una grande lettrice. Praticamente leggo di tutto. Cosa scrive?»

«Romanzi.»

«Di che genere?»

«Non ce n’è uno in particolare, mi piace toccare vari generi.»

«Lo sa che non ho ancora letto nulla di lei.»

«Non mi sorprende; non sono uno scrittore famoso.»

«Spero lo diventerà.»

«Lo spero anch’io. In ogni caso, le prometto che farò di tutto per essere puntuale con gli affitti» dice, col sorriso sulle labbra, Dario.

«Stia tranquillo; mi auguro che l’appartamento sia di suo gradimento, insomma, che ci stia bene.»

«Penso proprio di sì. Glielo farò sapere.

«Io non abito molto distante da qui; per qualsiasi cosa mi chiami.»

«Certo.»

«Bene. Allora, tanti auguri. Anche per i suoi romanzi.»

«Grazie.»

«A presto. Buona giornata.»

«Buona giornata a lei.»