Il mondo è un posto più “largo” di come qualcuno vorrebbe farci credere. Il problema non è costituito dallo spazio ma piuttosto dai nostri comportamenti.di J. Iobiz

Gli uomini occupano molto poco posto sulla Terra. Se i due miliardi di abitanti che popolano la Terra stessero in piedi e un po’ serrati, come per un comizio, troverebbero posto facilmente in una piazza di ventimila metri di lunghezza per ventimila di larghezza. Si potrebbe ammucchiare l’umanità su qualsiasi isolotto del Pacifico. Naturalmente i grandi non vi crederebbero.
Si immaginano di occupare molto posto. Si vedono importanti come baobab. Consigliateli allora di fare dei calcoli, adorano le cifre e gli piacerà molto. Ma non perdete il vostro tempo con questo pensiero, è inutile, visto che avete fiducia in me.[Antoine de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe]Oggi, quando sono trascorsi più di settant’anni da quando fu scritto Il Piccolo Principe, un immaginario quadrilatero di pianura emiliana, veneta e lombarda, che avesse come vertici i centri delle città di Modena, Verona, Padova e Ravenna, sarebbe tuttavia sufficiente a contenerci tutti quanti (evitando, per ovvi motivi umanitari, di attribuire a qualcuno un posto dentro il letto del Po o nelle acque delle Valli di Comacchio).
Stando in piedi e un po’ serrati, come per un comizio – o un concerto di Vasco Rossi, per esempio, anzi, anche un po’ più comodi – tutti gli abitanti della Terra troverebbero oggi posto all’interno di quel quadrilatero lasciando il resto del pianeta completamente disabitato.
Io non mi auguro che ciò possa accadere; sarebbe piuttosto triste dover partecipare a un comizio del genere, molto meglio un concerto di Vasco; ma a conti fatti credo che Saint-Exupéry avesse ragione almeno su due cose: la prima è che gli uomini adorano fare i calcoli; la seconda è che ci immaginiamo molto più grandi di quello che siamo e pensiamo di occupare molto posto, tanto più spazio di quello che occupiamo in realtà (e deprediamo la Terra utilizzando le risorse naturali più velocemente di quanto gli ecosistemi del nostro pianeta siano in grado di rigenerare).
Il vero problema è la disponibilità di energia (e quindi di acqua e di cibo), il suo costo e l’impatto ambientale. Non è lo spazio che ci manca ma un modo più intelligente di utilizzarlo.