Amina Narimi
Un vino malva e il piccolo ricamo
segue le stelle.
Tornano alla tana gli animali.
Il punto di raccolta è una preghiera
fra le teste dei bambini accovacciati
con le gambe a penzoloni nella gioia.
Scintillano le storie sulle labbra,
l’idioma è un solo verso ripetuto
al battere dei piedi nella pozza.
Appena il giorno si promette loro sanno
che ogni angelo ritira il suo mantello
fra le ginocchia nere dell’infanzia
Ha celebrato nella stanza la sua luce
e la traccia del respiro
è nel risveglio
Amina Narimi
Ti ho incontrata con il sole nella testa,
con il guscio delle ossa malnutrito,
fra le ali religiose del tuo tiglio
quando spinge i vostri pollini lontano.
La calce rosa antico dei tuoi fianchi,
era ancora grata di esser viva,
mentre davi il consenso delle albere
all’adagio di ogni frutto quando cade.
È lì dove ho posato le carezze,
nascoste come un Dio nella montagna.
Era tutto naturale:
il grande freddo nella pancia,
la melodia in si minore nelle orecchie
e la mano di una donna che strofina
sulla pelle dolorosa del terriccio.
Quella morte piccola,
fra un respiro e l’altro,
celebrava le sue nozze
nello spazio offerto dalle foglie,
quella morte piccola
che tutta la giustifica in un soffio.
Carissima Amina Narimi, questa tua lirica è veramente commovente nel narrare il dolore di tanti poveri bambini, in preda a freddo e fame. Trasuda umanitarismo e vicinanza affettiva, consolatoria come una nenia, attraverso metafore suggestive tratte dalla natura e dai suoi riti antichi. La semplicità d’un gesto d’amore donato al mondo intero parla di te e delle tue poesie che coinvolgono il lettore in un moto continuo di emozioni condivise.
Franca la tua anima ha raggiunto l’isola al centro del cuore… è volata fra le ossa cave, ha condotto le nostre lacrime alla gioia…
Grazie dal profondo
Ricambio, commossa, ho letto solo ora il tuo commento. Grazie Amina.
Grazie Francesca, con emozione profonda grazie
Onorata sempre di commentarti. Franca, sic et simpliciter.
Che Bellaluce che sei! Grazie
Anche tu, cara Amina. AD MAIORA SEMPER.
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