Chi ha detto che se hai una certa età sei da rottamare?
di Pier Carlo Lava
Vorremmo iniziare questo post con una domanda, perchè in passato certi giovani non si comportavano come oggi (succede solo nel nostro paese) nei confronti degli anziani, che invece all’epoca svolgevano ancora un ruolo importante nella società?, se pensano che siano un ostacolo alle loro conquiste non si rendono conto che commettono un grave errore, in quanto in molti casi sono sovente loro stessi a rappresentare il primo problema.
Gli anziani non sono da rottamare ma semmai da valorizzare… una società che non rispetta e non ha cura dei propri anziani, è una società senza futuro, considerando l’età media degli italiani il problema della valorizzazione degli anziani diventa centrale per il futuro.
Fanno un po sorridere certe società, purtroppo oggi sempre più numerose, che nei loro annunci di ricerca personale scrivono: “Cercasi giovani massimo 25-30 anni con comprovata esperienza nel settore”…
Sandro Pertini in the final of the Football World Championship ´82 Sandro Pertini, president of Italy, waves his hand from the tier (Photo by Paco Junquera/Cover/Getty Images)
La Germania un paese in cui una grande azienda come la Volkswagen richiama in servizio i pensionati perché la loro esperienza è fondamentale per produrre auto in un certo modo e con una certa qualità. .***
Alessandria today: Se qualche lettore leggendo questo post pensa che chi lo ha scritto è soggetto a manie di persecuzione si tranquillizzi è solo la pura e semplice constatazione dei fatti che succedono nella realtà…
Nella valutazione delle persone è decisamente sbagliato e quindi fuorviante tenere conto esclusivamente dell’età senza fare approfondite verifiche sull’effettiva professionalità, dato che poi le stesse non andranno da nessuna parte con il rischio altamente probabile che producano più danni che benefici.
Purtroppo nell’attuale società è ormai assodato senza alcuna ombra di dubbio che le persone che hanno una certa età non vengono più ascoltate, quasi come se fossero invisibili e conseguentemente considerate da rottamare.
Oggi non si perde nemmeno tempo per verificare se le persone anziane e quindi considerate automaticamente obsolete, vecchie e quindi inutili, siano invece ancora in grado di apportare un valido contributo alla società, oltre a costituire una preziosa e inestimabile fonte di esperienza per i più giovani.
Sovente certi uomini anziani subiscono lo stesso trattamento persino in famiglia da parte della compagna di una vita e dei figli ormai adulti.
Che fare allora se ci si trova in questa condizione? molti si arrendono, tirano come si dice i remi in barca, partendo dal presupposto che non ci sia più nulla da fare dato che è inutile combattere una battaglia che ritengono persa.
Non tutti però, dato che c’è chi invece non si arrende, non molla mai, non lo ha mai fatto quando era giovane e quindi non intende certo farlo ora che è anziano, perciò continua a combattere cercando di dimostrare con i fatti, che il fisico essendo invecchiato può essere più debole ma la mente che poi è quello che conta maggiormente è ancora in grado di stupire molte persone più giovani che le considerano obsolete e quindi da rottamare come una vecchia auto o un pc datato.
*** fondazionenenni.blog/
foto: https://www.panorama.it
Un articolo denso di significato, che condivido pienamente
Grazie del commento…
Pienamente d’accordo!
Grazie del commento…
E’ assolutamente una realtà e purtroppo c’è sempre un elevato aumento di ridurre il fattore età per essere considerato “produttivo” oggi si è “vecchi” appena superati i 40 anni, in una società dove l’età di sopravvivenza è ulteriormente salita, si verifica questa “incongruenza” tale da portare una miriade di persone alla pochezza della vita, al sentirsi messi da parte e ad essere proprio messi da parte e nemmeno, tanto per usare un termine del post, da “rottamare”. I giovani di oggi, per colpa assolutamente “nostra” e con “nostra” indico soprattutto quella generazione che come me ha dovuto soffrire e lottare per guadagnarsi un posto in questo mondo “astratto” che non ha subito guerre, al contrario dei nostri genitori, ma ha subito la paura del dopoguerra e il suo possibile riverificarsi, la paura dell’ignoto e comunque ha conosciuto anche la forza di volontà per andare avanti, perchè oltre pareva che ci fosse un “domani”. E proprio in questa ricerca affannosa e sudata, in questa battaglia del dover conoscere i limiti e saper lottare in questi per cambiare, che abbiamo peccato nel proteggere “troppo” i nostri figli. Gli abbiamo donato tutto e di quel tutto ci siamo dimenticati del meglio, ovvero il sapersela cavare da soli, e da questi figli alla nuova generazione di oggi, nipoti che non hanno più paura del “domani” ne hanno proprio terrore e non lo considerano affatto, per loro il domani è assolutamente “oggi” e in questo oggi non c’è posto, purtroppo, per quei “vecchi” che ricordano e che fanno pensare a un “passato” che era tutto rivolto a un “futuro”. Non è, a parere mio naturalmente, una mancanza di rispetto, è proprio un “non conoscere e un non volerne sapere che un domani anche loro potrebbero essere “vecchi”, perchè loro, inconsciamente non credono di arrivarci ad essere tali. Hai detto bene, Pier Carlo, a nominare coloro che da giovani si sono rimboccati le maniche e che anche ora, nonostante tutto, hanno la facoltà e la voglia di rimboccarsele, ci sono abituati, anche ai nostri tempi, esistevano, e sono i vecchi di oggi che hanno ceduto le redini, coloro che da giovani hanno avuto tutto facile e senza un minimo sforzo ne fisico ne mentale, anzi sopratutto mentale. Ma ritornando al proposito del post, questa nostra società puramente italiana, come in tutte le cose, sia personali che collettive, agisce all’italiana ovvero con la “bonarietà e semplicità dell’imbecille”.
Invece di apprezzare le persone di una certa età, che hanno dovuto affrontare esperienze nella vita, e quindi possono essere una risorsa preziosa di insegnamento per i più giovani. Oggi che la vita si è allungata considerevolmente, si tende a voler rottamare velocemente in ogni ambito sociale sociale gente che ha ancora tanta da dare e spendersi per la società. Queste, purtroppo, sono le incongruenze che, ha partorito il terzo millennio e che vanno a discapito di tutti noi.
Grazie del commento…
Grazie del commento…