
In questa notte senza vento oppure
in questi due tranquilli giorni d’inverno,
mentre tu e io non parlavamo
la mia vita si è riempita di stelle piano piano.
Intanto sotto la coperta ruvida della slitta
pensavo allora a un ragazzo,
il mio palmo gelava sotto il guanto
e le redini si imbrogliavano.
E ora guardo: nell’arco sotto i sonagli
di nuovo sussulta la terra
e i nudi campi ineguali corrono
verso di me, lembi fruscianti.
NINA BERBEROVA, tr. Maurizia Calusio 1921
Tre quartine; la poetessa mescola l’ambiente esterno e quello interno. Il fuori è il freddo dell’inverno a Pietroburgo, il dentro il ricordo di sé stessa con il fidanzato, sotto ‘la coperta ruvida della slitta’. La sua vita ‘si è riempita di stelle piano piano’; a ogni cambio di stagione il ciclo vitale ricomincia.