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Proseguendo nel faticoso tentativo di redigere una breve introduzione per il nuovo romanzo, che tra qualche giorno sicuramente inizierò a scrivere, mi è venuta in mente questa riflessione.

Ci sono scrittori famosi che, a volte, ci mettono solo le idee e a scrivere per davvero i loro romanzi sono altre persone meno famose, o magari note solo a chi sa che sono quest’ultime a scrivere i libri per gli scrittori famosi; ma questa è una cosa che di solito sanno in pochi, se non in pochissimi.

E poi, gli scrittori famosi hanno spesso degli editor che giudicano se quello che hanno scritto va bene oppure no; e cosa devono correggere o aggiungere o eliminare. Così è tutto più facile.

Figurarsi che c’è stato uno scrittore che è diventato famoso perché scriveva racconti brevi e sintetici e invece hanno scoperto che i racconti lui li scriveva lunghi, ma c’era un altro tizio che dopo glieli tagliava e li faceva diventare corti e sintetici.

Alla fine, secondo me, quello che serve è un lavoro di coppia, come quello di Lennon e McCartney, Battisti e Mogol o Pulici e Graziani; ecco, a me servirebbe uno in quel modo lì, uno che mi dicesse qui va bene, qui va male. Così gli potrei far leggere intanto questa bozza di introduzione, e lui di sicuro mi direbbe che è troppo lunga, ma fin qui ci arrivo anche da solo; ma, magari, mi direbbe anche qualche altra cosa ed è lì che da solo non ci arrivo.

(Tratto da La vita è solamente una malattia mortale sessualmente trasmissibile? J. Iobiz, 2021)

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