La «Filastrocca per il Giorno della Memoria» di Mimmo Mòllica

La «Filastrocca per il Giorno della Memoria» di Mimmo Mòllica per commemorare le vittime dell’Olocausto, “una pagina del libro dell’Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”, scrive Primo Levi. 

Giorno della Memoria: il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche, giunte nella città polacca di Auschwitz, dov’era il campo di concentramento che prende il nome dalla stessa cittadina, liberavano i superstiti ed aprivano i cancelli del lager. Era così possibile mostrare al mondo intero le testimonianze degli orrori del genocidio nazista.

La ritirata dei nazisti da Auschwitz, avvenuta pochi giorni prima, era costata molte altre vite umane: tutti i prigionieri ritenuti sani – infatti – erano stati messi in marcia. La maggior parte morirono durante quella «marcia della morte».

Aperti i cancelli di Auschwitz l’orrore si spalancò davanti agli occhi del mondo intero che poté così assistere alle testimonianze dell’immane tragedia dell’Olocausto. Furono scoperti strumenti di tortura utilizzati nel lager nazista ed ogni altro orrore.

Così la celebrazione del giorno della Memoria coincide con il 27 gennaio, data in cui venne liberato il campo di sterminio di Auschwitz, in ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebraico. La data ufficiale è stata fissata dall’ONU con la risoluzione del 1º novembre 2005.

«Filastrocca per il Giorno della Memoria»

Non ci sono razze superiori,

tanto meno le razze inferiori,

però un tipo che era una canaglia 

scrisse «Mein Kampf. La mia battaglia».

Era un uomo cattivo, era un gran matto,

basta sapere quanto male ha fatto, 

Hitler si chiamava ed in prigione 

scrisse in quel libro la sua ossessione 

di dominare il mondo col nazismo,

con il razzismo e l’antisemitismo.

Così quell’uomo, cari ragazzi miei, 

commise il genocidio degli ebrei 

per  la purezza della razza ariana,

frutto di mente criminale e strana:

per Hitler era perfetta la razza ariana,

mentre, semmai, perfetta è quella umana.

E fece cose orrende, criminali,

che non van fatte neanche agli animali,

il male fatto agli esseri senzienti

è il gesto disumano dei violenti.

Gli uomini sulla terra siamo uguali,

ciascuno coi suoi sogni e i suoi ideali, 

nasciamo tutti per ripudiar la guerra,

in armonia col mondo e con la terra.

Ciò che si eredita dai padri è la bontà,

la gioia, fratellanza e libertà,

nasciamo dall’amore, non da un capriccio,

non c’è un amore bianco e uno meticcio.

Nessuno al mondo è un essere inferiore,

nasciamo tutti da un atto d’amore,

femmina o maschio, alto, basso, biondo,

veniamo tutti uguali a questo mondo.

Non esiste la razza nera

e neppure la straniera,

razza unica e sovrana 

è soltanto quella umana.

Non c’è pelle né colore,

nessun uomo è mai inferiore,

né di razza superiore:

ogni pianta fa il suo fiore.

Cose da separare per colore,

come fanno talvolta le signore,

senza che possa dirsi anomalia, 

son gli indumenti in lavabiancheria.

Distinguere per razza le persone

è un fatto di miopia, aberrazione, 

chi ne propala la supremazia 

credendo sia migliore una etnia,

chi crede che il potere sia il denaro,

si sente superiore ed è un somaro.

Neanche nella galassia la più strana,

ci sta una razza lillipuziana,

son esseri e animali piccolini,

ma per la fantasia di voi bambini. 

Non c’è una razza detta venusiana

neanche nella galassia più lontana.

Degli abitanti del pianeta Venere

non si conosce bene il loro genere,

ma è solo fantascienza, ufologia, 

frutto d’ingegno, genio e fantasia.

Non c’è una razza superiore o strana,

non c’è razza vicina né lontana, 

non c’è razza a colori né gitana,

non c’è razza divina né profana,

non c’è razza marina né montana,

neanche vegana e né vegetariana.

Nessuno al mondo è solo bianco o nero,

nessuno sulla Terra è uno straniero,

la sola razza unica e sovrana,

l’unica razza nostra è quella umana.

Mimmo Mòllica ©

Ascolta la «Filastrocca per il Giorno della Memoria»

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Immagine: www.interno.gov.it